Inchiesta Keu: i silenzi dem e le fratture nel muro

Il commento del vicedirettore de La Nazione

Un sopralluogo su un terreno per scovare tracce di Keu

Un sopralluogo su un terreno per scovare tracce di Keu

Firenze, 25 novembre 2022 - Due scenari inquietanti emergono con maggior clamore alla chiusura delle indagini dell’inchiesta Keu, conosciuta, nei suoi diversi filoni, dall’aprile 2021. La permeabilità del tessuto imprenditoriale in settori di assoluta eccellenza della Toscana nel mondo (il distretto orafo e il distretto conciario) e il coinvolgimento politico-amministrativo che fa riferimento a figure del Pd (la sindaca di Santa Croce Giulia Deidda e il consigliere regionale Andrea Pieroni) e a dirigenti pubblici, anch’essi legati a mandati regionali guidati dai dem (il massimo dirigente dell’assessorato Ambiente Edo Bernini e l’ex Capo di gabinetto Ledo Gori, l’unico defenestrato e in pensionamento anticipato).

L’inchiesta keu dimostra, con il lavoro certosino della magistratura, che il muro della legalità in Toscana non è invalicabile: ci sono fratture nelle quali la criminalità si è inserita per offrire scorciatoie e affari fuorilegge. Quando si leggono le analisi dei vari Osservatori antimafia che ci dicono che le infiltrazioni sono sempre più preoccupanti, ecco l’inchiesta keu è l’esempio lampante di quanto può avvenire. Bisogna alzare quel muro, riparare quelle fratture, respingere gli assalti di chi offre come aggirare la legge. Perché assecondarlo vuol dire creare possibili disastri ambientali anche nelle nostre campagne.

C’è poi la questione politica. Non vorrei scomodare termini che sono stati portati avanti da simboli della sinistra, tipo ’questione morale’. Il Pd dice che al momento non parla e che si vogliono vedere le carte. Insomma si aspetta il rinvio a giudizio o meno. In un momento storico come quello attuale del Pd, in cui è chiamato a rilanciare i propri valori identitari, forse sarebbe stato auspicabile, anche in questo momento dell’inchiesta, un altro atteggiamento. Invece che invocare il silenzio.