La forza eterna di Sanremo

Il commento

Firenze, 2 febbraio 2018 - Il Festival di Sanremo è entrato nel dna degli italiani dall’ormai lontano 1951. Anche le persone più snob che arricciano il naso quando ascoltano in pubblico una canzone, nei giorni del Festival un’occhiata al televisore o un quarto d’ora ad ascoltare la radio la dedicano per sapere quel che succede nella rassegna canora più importante, forse, del mondo. Quando ero molto piccolo ero attratto da una canzone “Vola Colomba Bianca Vola”… che veniva cantata ogni volta che lo incontravo da un piccolo contadino di Varna (Comune di Gambassi), che viaggiando in bici per una strada costeggiata da vigne e ulivi la intonava spesso. Questo contadino, Giangio Maestrini, era noto come un militante comunista e, invece, la canzone vincitrice del Festival di Sanremo del 1952, dedicata alla bianca colomba, cantata da Nilla Pizzi, era dedicata, si diceva, alla città di Trieste allora in bilico tra l’Italia e la Jugoslavia del maresciallo “rosso” Tito. A Giangio poco importava. Aveva sentito questa canzone, gli era piaciuta e la cantava con entusiasmo. Questo per dire come Sanremo incida sui gusti degli italiani superando qualsiasi ostacolo. Questa è la forza delle canzoni e in generale della musica.

Sanremo è anche un palcoscenico per canzoni che vengono bocciate nell’immediato come “1950” di Amedeo Minghi, “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano e “Una vita spericolata” di Vasco Rossi: bocciate sul palco dell’Ariston e diventate successivamente dei grandi successi. Una volta, a Mosca, dove ero con una delegazione del Comune di Firenze, andai al Teatro Bolshoi e, dopo aver ascoltato musica classica e visto balletti, arrivò un cantante in divisa della Marina Militare Russa che in italiano, tra gli applausi del numeroso pubblico, intonò “Un italiano vero” di Toto Cotugno lanciata da Sanremo.

Quest’anno il Festival sarà ricordato per la partecipazione di Lorenzo Baglioni che in gara tra i giovani canterà una canzone sul “Congiuntivo”. Già l’Accademia della Crusca e l’Università di Firenze considerano Lorenzo Baglioni un loro potente alleato per rilanciare una corretta “interpretazione” della lingua italiana. Anche in questo caso Sanremo sarà qualcosa di più di una rassegna canora. Tra l’altro il testo di questa canzone sul Congiuntivo sarà molto utile per molti politici italiani... Buon ascolto a tutti.