Perché è l’ora che il Pd punti sulle donne

L'intervento della portavoce toscana della Conferenza donne democratiche

Tania Cintelli

Tania Cintelli

Firenze, 10 ottobre 2021 - A quasi una settimana dalle elezioni amministrative che hanno visto protagonista anche la Toscana, è bene fare il punto della situazione e capire cosa è andato bene e dove invece è necessario aggiustere la rotta a partire dal prossimo congresso. 19 comuni su 31 vinti, 2 al ballottaggio, Letta è stato eletto deputato.

Le alleanze sono state varie e di varia natura. Senza dubbio, adesso c'è da tirare una riga e rimettere al centro il Partito Democratico, lavorando affinché possa essere ancora di più cardine di ogni ragionamento collettivo. Le risorse del Pnrr ci impongono un cambio di passo ed è fondamentale che la politica di attivi concretamente per accompagnare le istituzioni al traguardo.

Non solo: a breve, ci saranno gli Stati generali della salute. Come Conferenza, abbiamo presentato un contributo che riteniamo strategico per fare in modo che finalmente lo sguardo di genere trovi pienamente dimora nella visione della Regione. C'è poi il grande tema del welfare che non può tradursi in azioni spot ma che deve gettare le fondamenta su un piano strategico pluriennale.

Da una interpretazione innovativa del welfare, può passare il riscatto delle donne. Non possiamo farci scappare questa occasione. Un dato è ancora drammaticamente negativo: le donne candidate ed elette alla carica di sindaca sono pochissime. Questo tema non può essere trascurato.

Come generazione politica, abbiamo la responsabilità di scrivere una nuova pagina all’insegna del protagonismo delle donne. Le intenzioni non bastano più, adesso servono le azioni. La candidatura di una donna alla guida di un Comune non è mai scontata. A livello nazionale, i numeri degli uomini in corsa per questo ruolo nell’ultima tornata elettorale sono impietosi.

Le donne candidate sindache erano drammaticamente poche. Le regole per le pari opportunità ci sono e la loro applicazione ha portato risultati. A mancare però è l'equità di accesso. Le condizioni reali di partenza sono ancora diverse tra donne e uomini.

La competizione è formalmente aperta a tutti, è vero, ma tutti non hanno gli stessi strumenti per partecipare. I nodi sono due: redistribuire il lavoro di cura, pubblica e privata, lavorare su strumenti concreti come i congedi di paternità, ragionare anche in funzione dei tempi delle donne e non solo di quelli degli uomini e fare in modo che le cariche elettive, politiche e isituzionali, non siano principalmente prerogativa degli uomini.

Su questo, il Pd deve fare una battaglia vera: basta con candidature femminili in posizioni penalizzanti, adesso è il momento di puntare con forza sulle donne, sui giovani e su proposte e programmi con una visione di genere chiara. Il futuro si scrive adesso e non può prescindere dal protagonismo delle donne, anche e soprattutto nel Pd.

I prossimi 4 - 5 - 6 novembre abbiamo organizzato un'assemblea regionale per lavorare proprio su questo. Adesso, però, fino a che è in tempo, è bene che il partito, con un moto d'orgoglio, faccia una scelta di campo e cambi volto alla fase congressuale che ci accingiamo ad affrontare.

Abbiamo mancato l'appuntamento con la possibilità di candidare - e quindi eleggere - più sindache, cerchiamo di farci trovare pronti a quello con il congresso. Nelle prossime settimane, le iscritte e gli iscritti saranno democraticamente chiamati a rinnovare gli organismi territoriali.

La politica deve dimostrarsi all'altezza del nome che porta: sui territori servono più segretarie e più organismi paritari. Basta con le scalate al maschile. La Toscana può e deve diventare esempio anche in fatto di equità di accesso alle cariche politiche. Il banco di prova questa volta è senza appello e il tempo è poco. Cerchiamo di non sbagliare strada.

* Tania Cintelli è portavoce toscana della Conferenza donne democratiche