Illegalità diffusa e rischio omertà. Lotta continua

Caporalato e infiltrazioni

Caporalato

Caporalato

Firenze, 22 maggio 2022 - La Toscana può e deve fare di più contro l’illegalità. Fenomeni di penetrazione criminosa organizzata sono stati messi in evidenza dalla commissione d’inchiesta regionale sulle infiltrazioni. Si aspetta che i diversi risultati siano portati nell’aula del consiglio regionale e discussi. Il presidente dell’assemblea Antonio Mazzeo ha dato più volte disponibilità al confronto, ora i capigruppo si mettano d’accordo e se ne parli.

Non un esercizio di stile, ma confronto approfondito. Non basta dire la Toscana alza i muri della legalità, bisogna continuare a trasformare gli slogan in fatti. Bene allora l’attività di confisca e di nuova vita ai beni portati via alla mafia su cui la Toscana si è impegnata a fondo. L’attività di sensibilizzazione deve essere senza tregua ed entrare con forza anche nel mondo del lavoro. Le nostre due puntate sul caporalato hanno reso noto che in Toscana, ma anche in Umbria e nella Liguria di ponente, ci sono zone dove contratti finti, minacce e sfruttamento sono all’ordine del giorno. La Cgil, con l’osservatorio Placido Rizzotto, ha alzato il velo; la Cisl ha rincarato parlando di un rischio di omertà. Non è tollerabile nelle nostre regioni. Caporalato e lavoro nero non solo nel settore agricolo, ma anche nell’edilizia, ma anche nel commercio e in particolare nella ristorazione. 

«Una zona grigia», così la chiama la Fisascat-Cisl Toscana. Il meccanismo più comune è quello di lavoratori assunti con contratti regolari ma per un numero di ore inferiore a quelle effettivamente lavorate. «C’è poi il fenomeno del lavoro a chiamata, che a volte viene utilizzato in modo improprio: è una tipologia di contratto prevista per carichi di lavoro improvvisi e imprevisti, ma ci sono lavoratori che vengono impiegati per mesi e mesi» dicono alla Cisl. E il ricorso a questo tipo di contratti non è più marginale: nel 2021 in Toscana sono stati attivati 57.912 contratti intermittenti, nel 2020 erano 43.842. Vogliamo aprire gli occhi e non girarsi dall’altra parte?