Bezzini: «Guardia medica, avanti senza tagli. Lotta al Covid per altri otto mesi»

L' assessore alla Sanità toscana: «Seconda ondata sotto controllo, giochiamo d’anticipo per la terza»

Simone Bezzini (Pd), senese, assessore alla Sanità della Toscana

Simone Bezzini (Pd), senese, assessore alla Sanità della Toscana

Firenze, 25 novembre 2020 - Simone Bezzini ama il ciclismo. Sa che la salita non va presa di punta, ma bisogna scegliere il rapporto giusto per arrivare fino in fondo. Da ottobre nel pieno della seconda ondata pandemica è assessore alla Sanità della Toscana. Ed ha iniziato la scalata.

Assessore, l'assistenza sul territorio è l'anello debole anche in Toscana. Il sindaco di Milano Sala dice che bisogna rifare tutto in Lombardia. Che ne pensa?

«Alcune cose che Sala propone in Toscana ci sono già, il nostro modello è l'opposto di quello lombardo. Certamente si può e si deve fare di più. Quella della rete territoriale è una delle priorità della legislatura e sarà al centro degli stati generali della sanità toscana, proposti dal presidente Giani e che faremo non appena l’emergenza lo consentirà».

L’ultimo problema: la guardia medica. Anche il Pd chiede cambiamenti al taglio notturno.

«Nessuna forzatura, non siamo di fronte ad una riforma della guardia medica, che al momento è operativa come sempre, anche la notte. L’ordinanza è figlia dell’emergenza, che ha imposto anche la rimodulazione delle attività ospedaliere. Stiamo lavorando ad un progetto, che comunque tuteli i presidi delle aree marginali, da attivare solo ed esclusivamente in caso di necessità, se lo scenario pandemico dovesse aggravarsi, per liberare risorse per tamponi drive through, alberghi sanitari, patologie simil-infuenzali».

Che Natale sarà in Toscana?

«Dipende dall'impegno di tutti, da quanto riusciremo ad abbassare la curva del contagio. Le istituzioni da un lato, i cittadini dall'altro che mai come ora possono fare la differenza. Sono fiducioso, ma guai ad abbassare la guardia come in estate».

State sostenendo il sistema sanitario con interventi straordinari. Possiamo evitare i pericoli di una terza ondata?

«Rispettando le norme e i comportamenti corretti, mettendo in campo soluzioni organizzative in tutti i settori che garantiscano il distanziamento. Il virus va anticipato e non inseguito».

Cosa abbiamo imparato tra ottobre e novembre? Quali gli errori da non ripetere?

«Nell’ultima settimana di settembre abbiamo avuto circa mille casi, nell’ultima di ottobre 15mila. Nonostante alcune difficoltà, complessivamente il sistema ha retto alla seconda ondata, dove abbiamo registrato 600 ricoveri in più rispetto alla prima. Ora servono strategie per convivere con livelli importanti di contagio almeno per sette-otto mesi. Sul fronte sanitario siamo al lavoro rafforzando tutta la filiera: più tamponi, tracciamento oggi al 98,2% con le tre grandi centrali, Usca raddoppiate in un mese, oltre mille camere in alberghi sanitari, potenziamento delle cure intermedie, nuove assunzioni e posti letto extra in caso di necessità».

Si aspetta il vaccino contro il Covid e ci sono problemi enormi per distribuire il secondo rifornimento di vaccino antinfluenzale in Toscana. Non è un buon segnale. Che sta succedendo? Pediatri e medici di famiglia non hanno più dosi.

«Ad oggi in Toscana sono state vaccinate oltre 1.200.000 persone, circa 400mila in più rispetto all'anno scorso. Il problema è causato da una mancata consegna di 210 mila dosi da parte di un fornitore, nei cui confronti la Regione ha già intrapreso un'azione legale».

Scuole da riaprire. A gennaio o prima?

"Dipende dai livelli di contagio. Con il Covid non si può ragionare in termini di bianco o nero, di aperto o chiuso, non vale la logica del pendolo. Ci vuole gradualità e flessibilità, se migliora l'andamento ci potrà essere una graduale riapertura della didattica in presenza".

Trasporto locale, bisogna fare di più. Vi state attrezzando? "Su questo il collega Baccelli sta portando avanti un lavoro importante, proprio ieri è stato approvato in giunta il progetto “Ti accompagno” che prevede tutor alle fermate scolastiche per evitare assembramenti. Fin dall'inizio del nuovo anno scolastico abbiamo investito risorse aggiuntive per 'reclutare' anche bus turistici ed ncc, dove necessario, e portare la percentuale di capienza utilizzabile al 50%, prima ancora che questa soglia venisse fissata a livello nazionale".

Rsa, il passo sta cambiando con con la netta separazione tra positivi e negativi Covid?

"La collega Spinelli sta facendo un ottimo lavoro e con l’ordinanza firmata dal presidente Giani si istituiscono le Rsa total Covid, per separare il più possibile i percorsi ed evitare contagi".

Quando va a dormire a cosa pensa? E quando si sveglia? «È mia abitudine prima di dormire scrivere su un foglio le cose da fare la mattina dopo, per svuotare un po’ la testa. Quando mi alzo saluto mia moglie e i miei figli, parto per Firenze aspettando i dati sui contagi, che arrivano alle 7.50 tutte le mattine».