ArchiveQuirinale, Berlusconi si ritira: "Draghi resti premier". Centrosinistra su Riccardi

Quirinale, Berlusconi si ritira: "Draghi resti premier". Centrosinistra su Riccardi

Il fondatore di Sant'Egidio nome di bandiera. Domani giornata di vertici

Roma, 22 gennaio 2022  - Silvio Berlusconi si ritira dalla corsa per il Quirinale. Lo ha comunicato la senatrice azzurra Licia Ronzulli agli alleati collegati via Zoom. “Faremo una proposta condivisa col centrodestra”, ha spiegato, in grado di avere il massimo consenso possibile. 

L'appuntamento con gli alleati del centrodestra era per le 16 a Roma, ma poi era slittato alle 18. Il Cav si è collegato da remoto con ministri e sottosegretari azzurri per fare il punto della situazione, alle 16.30. Ma poi Berlusconi ha disertato il  vertice sul Colle del centrodestra, convocato da Matteo Salvini, e a cui prendono parte anche Giorgia Meloni e gli altri. 

Le reazioni

Dopo la rinuncia del Cav, la leader di FdI ha rimarcato: "Non vogliamo Draghi al Quirinale". “Scelta decisiva e fondamentale, Berlusconi rende un grande servizio all’Italia e al centrodestra, che ora avrà l’onore e la responsabilità di avanzare le sue proposte senza più veti dalla sinistra”, ha commentato  il leader della Lega Matteo Salvini. 

Per il segretario del Pd Enrico Letta ora serve un nome condiviso e un patto di legislatura. Mentre il presidente del M5S Giuseppe Conte affida il suo giudizio a Twitter: “Lo avevamo affermato in modo chiaro: la candidatura di Silvio Berlusconi era irricevibile. Con il suo ritiro facciamo un passo avanti e cominciamo un serio confronto tra le forze politiche per offrire al Paese una figura di alto profilo, autorevole, ampiamente condivisa”. In serata trapela che l il centrosinistra potrebbe scegliere Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, come candidato di bandiera nelle prime votazioni. Il nome sarebbe emerso in ambienti M5S e viene confermato da fonti Dem come possibile scelta condivisa. Domani  Letta vedrà Roberto Speranza, Giuseppe Conte e Matteo Renzi e sempre domani dovrebbe avere un colloquio anche con il leader della Lega Matteo Salvini.

La linea del M5S, riassunta da fonti del movimento:  l'attuale esecutivo continui a pieno regime, scongiurando rallentamenti che in questa fase sarebbero letali per il Paese.

Il messaggio del Cavaliere

"Dopo innumerevoli incontri con parlamentari e delegati regionali, anche e soprattutto appartenenti a schieramenti diversi della coalizione di centrodestra, ho verificato l’esistenza di numeri sufficienti per l’elezione - scrive in una nota il Cavaliere -. È un’indicazione che mi ha onorato e commosso: la presidenza della Repubblica è la più alta carica delle nostre istituzioni, rappresenta l’unità della nazione, del Paese che amo e al servizio del quale mi sono posto da trent’anni, con tutte le mie energie, le mie capacità, le mie competenze”. Poi l'annuncio: “Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la presidenza della Repubblica”. 

“Da oggi - continua la nota - lavoreremo quindi con i leader del centro-destra, che rappresenta la maggioranza nel Paese ed a cui spetta l’onere della proposta, per concordare un nome in grado di raccogliere un consenso vasto in Parlamento. Occorre individuare una figura capace di rappresentare con la necessaria autorevolezza la Nazione nel mondo e di essere garante delle scelte fondamentali del nostro Paese nello scenario internazionale, l’opzione europea e quella atlantica, sempre complementari e mai contrapponibili, essenziali per garantire la pace e la sicurezza e rispondere alle sfide globali. Spero che il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni sappiano compiere questa scelta nel tempo più breve possibile e con un’ampia convergenza”. 

La premessa di Tajani

Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani all’incontro via Zoom con il Cavaliere aveva dichiarato: "La linea di Forza Italia è che Mario Draghi non vada al Quirinale, rimanga a Palazzo Chigi, dove è inamovibile, e che nel governo non ci debbano essere né rimpasti, né nuovi ingressi". Inoltre, ha aggiunto Tajani, "non è possibile accettare la ghettizzazione della sinistra nei confronti dei candidati del centrodestra".  Draghi deve completare l’opera e restare a palazzo Chigi, il pensiero espresso dallo stesso Berlusconi in una comunicazione letta dalla senatrice  Ronzulli. Nel messaggio, il Cavaliere ha detto di aver verificato l’esistenza dei consensi per una sua eventuale corsa al Quirinale, ha ringraziato chi lo ha supportato e ha ribadito di aver servito il Paese. 

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Ieri il capo di Forza Italia aveva fatto il punto con i fedelissimi, e pare che i suoi gli abbiano suggerito di virare su Draghi. Un coro che sarebbe partito da Tajani, allargandosi ai capigruppo Bernini e Barelli passando per la Ronzulli, fino a Gianni Letta, Fedele Confalonieri, e all'attivo 'telefonista' Vittorio Sgarbi ("Ho suggerito a Berlusconi di uscire di scena dicendo che lui avrebbe indicato come Presidente della Repubblica Riccardo Muti"). 

Ma Berlusconi su Draghi "non è convinto", riferiscono alcune fonti vicino al Cavaliere. 

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