Strambelli: dobbiamo riportare l’Arezzo in C

Il "Mago" è stato il protagonista principale della vittoria all’esordio con il Trestina: bene la mia prova, ma conta di più la squadra

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di Luca Amorosi

Vedere un Arezzo così bello andava forse oltre ogni più rosea aspettativa dopo un precampionato che aveva dato più dubbi che certezze. Invece gli amaranto, come d’incanto, si sono scrollati di dosso la ruggine del rodaggio, la tensione delle aspettative e l’emozione di rigiocare finalmente di fronte a una cornice di pubblico che in serie D poche piazze possono vantare e hanno dominato l’incontro, prendendosi tre punti con uno scarto troppo risicato per quanto visto in campo. Il principale artefice di questa incantesimo non poteva che essere lui, Nicola Strambelli detto il "Mago", che ha tirato fuori dal cilindro una prestazione eccelsa impreziosita dal gol da cineteca che ha messo la partita nei binari giusti e da altre giocate da categoria superiore, tra cui una punizione magistrale che meritava miglior fortuna, un filtrante visionario per Foggia dopo una cavalcata di trenta metri palla al piede e, sul finire di partita, un’altra imbeccata da leccarsi i baffi per il subentrato Cutolo, che ha centrato la traversa. A partita finita e dopo essere stato incoronato migliore in campo all’unanimità, il numero 7 ha condiviso con la stampa la sua soddisfazione:

"Partire col piede giusto era fondamentale e l’abbiamo fatto. È la vittoria del gruppo, abbiamo disputato una grande partita, anche se dovevamo chiuderla prima e non ci siamo riusciti: questa è l’unica recriminazione". A livello personale il "Mago" è contento, ma prima viene la squadra: "L’importante era fare risultato, sono felice per la squadra, il singolo viene dopo. Mi fa piacere essere in una piazza prestigiosa come Arezzo e con sacrificio dobbiamo riportarla dove merita". Se però da un giocatore della caratura di Strambelli era quasi lecito aspettarsi qualcosa in più rispetto alla media, chi senz’altro ha stupito in positivo è Sparacello: la punta classe ’95 sembrava arrivato alla corte del Cavallino come vice Foggia, invece Mariotti l’ha affiancato al numero 9 ex Messina formando un attacco con due prime punte, mossa che si è rivelata vincente e che potrebbe essere la chiave per dare al sistema di gioco prescelto dal tecnico la concretezza che era mancata finora. Anche Sparacello nel post-partita ha rimarcato quanto contano i tre punti e l’iniezione di morale che possono dare per affrontare i prossimi impegni, non nascondendo la soddisfazione per la gioia personale e puntualizzando anche un altro aspetto: "Nel finale siamo stati bravi a soffrire e chi riesce a farlo da squadra poi porta a casa il risultato come abbiamo dimostrato. Il campionato è tosto e dobbiamo ricordarci sempre che ci sono pure gli avversari". A proposito di avversari, ora il Cavallino dovrà preparare la trasferta di Ardea contro l’UniPomezia, uscito con le ossa rotte dal campo del San Donato Tavarnelle.