Montevarchi, Sottili in pole È Beoni la prima alternativa

In società il ds Rosadini pensa già al dopo-Malotti, i primi nomi in campo. I messaggi al tecnico che si è dimesso: "Hai trasformato i sogni in realtà"

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di Giustino Bonci

Al Montevarchi, dopo l’addio di Roberto Malotti, scatta il toto-allenatore. La scelta avverrà in tempi rapidi, anche per preparare a dovere la delicatissima trasferta di sabato prossimo (ore 14.30) allo stadio Moccagatta di Alessandria, una sfida che definire scontro diretto è riduttivo. A quanto si è appreso non si percorrerà la strada della soluzione interna, con la squadra affidata a Gabriele Bencivenni, ma si sta vagliando una rosa di nomi di tecnici esperti della C.

Il candidato ideale, visti i contatti del passato e l’amicizia di lunga data con il presidente Angelo Livi (erano insieme nelle giovanili del Torino), sarebbe stato l’ex Pianese Marco Masi. Alternative di rilievo potrebbero essere Loris Beoni, classe 1958, con trascorsi di rilievo tra i professionisti e negli ultimi anni nelle giovanili del Napoli e poi assistente tecnico alla Juventus, e il valdarnese Stefano Sottili, 53 anni, fino al febbraio scorso alla Juve Stabia e con una carriera altrettanto valida.

L’Aquila, però, sta battendo anche altre piste.

"Grazie per quanto ci hai dato, trasformando i sogni in realtà, e per quanto non hai potuto darci. Sarai sempre il nostro mister!". A Montevarchi il day after dell’addio carico di umanità di Malotti è prima di tutto la storia di un’infinità di messaggi sui social, simili a questo, indirizzati al tecnico che ha lasciato con un gesto d’amore, com’è stato sottolineato da più parti, la panchina rossoblù solo per l’imprescindibile necessità di pensare alla salute.

Una decisione ponderata, sofferta, ma condivisa ancor prima del nuovo ko in campionato con il suo mentore Giorgio Rosadini, il direttore che lo aveva messo sin dal suo arrivo al timone dell’Aquila, il 12 settembre 2019, al centro del progetto di calcio sostenibile e fondato sui giovani.

In 1147 giorni, Malotti ha regalato momenti indimenticabili, rinnovando per tre volte il rapporto professionale con la società valdarnese e lo ha fatto sempre perché non ha saputo resistere al richiamo di colori che gli appartengono sin da ragazzo, quando guidava da calciatore il centrocampo montevarchino. Mancherà a tutti, questo è certo, e l’augurio sincero è che il legame, superati i problemi fisici, in futuro si possa riannodare.

Di sicuro, da qui alla fine del torneo, il tecnico fiorentino sarà il primo tifoso dei suoi ragazzi che, ha ricordato nel suo lungo e commovente saluto, "hanno bisogno adesso di una guida salda e in grado di ridare loro entusiasmo, certezze e linfa vitale".

I dirigenti rossoblù sono già alla ricerca del sostituto, come impongono le esigenze della classifica.