Montevarchi canta: e ora l’assedio all’Imolese

Due vittorie consecutive in quattro giorni. La rinascita della squadra avvicina le avversarie dirette. Ma sabato si gioca tutto al Brilli Peri

Montevarchi canta: e ora  l’assedio all’Imolese

Montevarchi canta: e ora l’assedio all’Imolese

di Giustino Bonci

Tenere la palla in avvio di gara, capire le strategie da adottare e guardare negli occhi l’avversario per poi colpire. Il resto lo hanno fatto il cuore e la voglia di una squadra data per spacciata da molti solo un mese fa e capace, invece, di rimettersi in corsa per restare in categoria, accorciando la classifica in coda. Tanti gli ingredienti, tattici, tecnici e soprattutto caratteriali che hanno permesso all’Aquila di inanellare gli ultimi risultati. Una rinascita sul piano della concretezza che profuma di speranza vera, dopo i pareggi con Lucchese in casa e Cesena in trasferta e le due vittorie consecutive in quattro giorni, con la Torres e a Pesaro, in altrettanti scontri diretti. Ora si tratta di completare l’opera nella partita che, anche emotivamente, può segnare la stagione del Montevarchi, atteso sabato al Brilli Peri dal duello-chiave delle 14.30 con l’Imolese. Per dare ancora maggior senso alla rincorsa, l’obiettivo dei rossoblù valdarnesi è il sorpasso sui romagnoli che a loro volta si sono svegliati, piegando addirittura l’Ancona nel turno di martedì sera.

Ma, come ha sottolineato Marco Banchini, uno che si è detto assolutamente convinto fin dal suo arrivo al timone delle possibilità del gruppo di rimanere tra i professionisti, gli aquilotti devono guardare agli altri il minimo indispensabile.

"Siamo i padroni del nostro destino" è la frase che il tecnico di Vigevano ha ripetuto anche nei momenti più duri, quando persino i tifosi più affezionati disperavano di potersi rimettere in corsa per la salvezza. E se il cammino è ancora lungo prestazioni come quella sul terreno allentato del Benelli di Pesaro non possono che far pensare in positivo. Vincere, pur rimanendo in dieci per oltre mezzora e al netto delle ennesime sviste della terna, lottando con le unghie e con i denti, lancia un bel segnale alle altre formazioni in corsa per non retrocedere. Montevarchi più forte, tanto per esser chiari, anche della mancata concessione in avvio di un gol a Perez , poi decisivo per l’1-0 finale, con la palla che aveva varcato la linea, e dell’assegnazione ai marchigiani di un calcio di rigore per un fallo di Cerasani su Gerardi, lo dimostrano le immagini, nettamente fuori area. Ci ha pensato lo specialista Giusti a sventare l’insidia ipnotizzando Fedato. Sulla base dei verdetti delle gare dell’altro ieri, Amatucci e compagni salgono a 27 punti, preceduti a 28 dall’Imolese, mentre Vis Pesaro e Alessandria sono a 30 e il Donato Tavarnelle a 31. La graduatoria, insomma, è stata accorciata e ad oggi sarebbe scongiurata entrando nei play-out anche la famosa "forbice". In vista della sfida determinante del Comunale, la città e gli sportivi sono in fermento e la Curva chiama alla mobilitazione. "Chi ama l’Aquila deve essere allo stadio", è la frase che circola sui social fin dal triplice fischio liberatorio di Pesaro.

Mister Banchini, intanto, ha spiegato la ricetta per la crescita della rosa rigenerata dal lavoro dello staff: "Do fiducia ai ragazzi e loro la sentono e danno il massimo. Possono fare anche degli errori ma chi non li commette? L’importante è concedere a chi sbaglia un’altra chance per riscattarsi".