Maratonina di Arezzo che gara Domenica in seicento al via

Ieri mattina la presentazione. Due giri nel cuore della città. L’arrivo come da tradizione. in via Roma. Africani favoriti

Si avvicina l’ora della Maratonina città di Arezzo in programma domenica prossima nel cuore della città. L’organizzazione come sempre è affidata all’UP Policiano con in testa la famiglia Sinatti, un’autentica garanzia. Oltre agli sponsor, patrocinio e contributo del Comune di Arezzo. L’edizione di quest’anno, la numero 22, sarà valida anche per il titolo italiano Master di mezza maratona sia a livello indivduale che di società. Ieri mattina la presentazione in Comune, presenti gli organizzatori guidati da Fabio Sinatti, l’assessore allo sport Federico Scapecchi, il comandante della Polizia Municipale Aldo Poponcini, ilvice Milloni, il delegato provinciale Coni, Alberto Melis, un rappresentante de La Racchetta. L’assessore Scapecchi e Melis hanno sottolineato il prestigio della manifestazione, l’importanza del turismo sportivo, il ritorno promozionale che ha per una città e un altro passo verso il ritorno alla normalità anche se è necessario rispettare le regole.

Fabio Sinatti: "L’Unione Polisportiva Policiano è riuscita nel 2021 a realizzare eventi che hanno dato prestigio alla città, i più importanti la Scalata al Castello e la Maratonina. Ci saranno atleti importanti e anche come numero, 600 dopo un anno di stop sono tanti, in rappresentanza di 120 società".

Il comandante della Polizia Municipale Aldo Poponcini ha fatto il punto sulla circolazione: "Il percorso della Maratonina sarà quello classico da via Crispi a San Lorentino per poi confluire verso la zona Giotto e l’arrivo in via Roma, tracciato da ripetere due volte. Chiediamo collaborazione e pazienza ai cittadini e ai residenti. Per ogni situazione di emergenza, saranno garantiti percorsi alternativi".

Il via alle 9,30, da percorrere 21.097 chilometri. Tra i più attesi i keniani Tiongik, Mwangi, Koech, Lolkurraru e Mburugu, il burundiano Irabaruta. Tra le donne le keniane Muli, Kabergei, Omosa.

Fausto Sarrini