Malotti non molla: "Ma siamo un cantiere"

L’allenatore analizza la sconfitta di Gubbio al debutto: "L’atteggiamento mi fa ben sperare, presto vedremo il vero Montevarchi"

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di Giustino Bonci

Citando Jovanotti, l’allenatore dell’Aquila Roberto Malotti "pensa positivo" e non sembri un controsenso dopo aver perso 2-0 a Gubbio. Sì, il trainer dei valdarnesi, analizzando a bocce ferme il ko vede il bicchiere mezzo pieno. Da una sconfitta identica nel risultato e analoga per tipo di prestazione a quella patita all’esordio l’anno scorso a Reggio Emilia, spuntano anche indicazioni confortanti. "Siamo tornati dall’Umbria – ha precisato Malotti – certi di aver perso una gara da amministrare meglio ma altrettanto consapevoli che questi ragazzi, e avevamo sette under nella formazione base, potranno senz’altro migliorare". Il secondo concetto richiamato dal mister dei rossoblù riguarda il gruppo rinnovato e completato in extremis: "Al momento – ha continuato – partiamo molto indietro rispetto alle formazioni del girone. Se avessimo avuto la possibilità di allenarci per più tempo insieme, forse con il Gubbio sarebbe finita in modo diverso, sebbene la squadra di Braglia in partenza ci sia superiore per individualità e tasso di esperienza. Aldilà di qualche assenza pesante per infortunio, come Biagi, Barranca e Giordani, va ricordato che alcuni del nostri giocatori lavorano insieme da pochissimo. Ebbene, cammin facendo sono sicuro che i ragazzi si faranno valere e l’atteggiamento dimostrato mi fa ben sperare".

Parole non di prammatica, perché almeno per un’ora gli aquilotti, sebbene lontani da intesa e condizione fisica ottimali, hanno tenuto testa senza patemi a una "corazzata", costruita per il vertice. Il Montevarchi cercherà, tuttavia, di far tesoro anche degli errori commessi al "Barbetti", pur se la prova offerta è stata a lungo alla pari con avversari così quotati. Eppure si guarda già avanti: "Domenica prossima – ha concluso l’allenatore – debutteremo nel nostro stadio e l’incontro sarà fondamentale per tanti motivi. Purtroppo perderemo capitan Amatucci per squalifica ma ci prepareremo ad affrontare l’Olbia con grande attenzione e voglia di ripartire subito". Facendo leva al solito sulla gioventù e, a proposito, il club a comunicato con comprensibile soddisfazione di aver ceduto alla Juventus il centrale difensivo classe 2008 Vittorio Tognaccini, già protagonista nell’Under 14 rossoblù. Lo volevano quattro o cinque società di A e B per il gran fisico – è alto un metro e 80 – unito a indiscutibili doti tecniche e di carattere.