Malotti chiede di più: "L’Aquila? Così non va"

L’allenatore non si accontenta: "La rosa ha bisogno di qualche giocatore, soprattutto in difesa. I giovani? Vanno valutati bene"

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di Giustino Bonci

Malotti tira le somme e valuta con un’analisi piena di realismo le prime quattro settimane di preparazione dell’Aquila. Nell’intervista di Ferragosto il tecnico fiorentino, sulla panchina del Montevarchi dal settembre 2019, non nasconde criticità e lacune ma al tempo stesso ostenta fiducia. Convinto che, come nel torneo passato, la dirigenza farà di tutto e di più per mettergli a disposizione un organico in grado di ripetere l’impresa di conservare la Lega Pro. Una categoria che assomiglierà di nuovo ad una serie B camuffata: "Cosa posso dire in questa fase? Il giudizio non può che essere approssimativo, perché purtroppo il gruppo è stato decimato da un’infinità di infortuni e non riesco ancora a farmi un’idea precisa delle nostre potenzialità".

Restano in infermeria, infatti, Kernezo e Martinelli per risentimenti muscolari, Barranca per un dolore tendineo, Jallow (infiammazione) e il portiere Mazzini (problema ad una mano). Si prevedono recuperi cadenzati tra i primi di settembre e oltre. Da giorni è in prova con i rossoblù il difensore Mattia Polidori, classe ‘98, ex Perugia, nell’ultima stagione alla Vibonese.

Malotti, cosa manca, aldilà del pieno recupero dei calciatori in infermeria, alla rosa per essere competitiva e rispondere alle sfide di una stagione lunga e impegnativa?

"È evidente – riprende il tecnico aquilotto – che in generale c’è bisogno di qualche innesto, anche sul piano puramente numerico. In particolare nel reparto difensivo. Se mi sono piaciuti o meno i ragazzi di recente in prova? Mi piace precisare che non li ho bocciati. Per adattarsi alla tipologia di gioco che intendiamo praticare piuttosto, ci vuole del tempo e si tratta di ponderare con attenzione le scelte. A Montevarchi, d’altronde, non possiamo permetterci di sbagliare e se prendiamo un giocatore che risulta poi non adatto non se ne può ingaggiare subito un altro. La riflessione deve essere oculata e sarebbe da sciocchi agire in maniera frettolosa. Ci daremmo la classica zappa sui piedi".

C’era qualcosa di vero nella possibilità che arrivasse in rossoblù suo nipote Manuele, vista la situazione del Teramo e ance se gli abruzzesi hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato per l’esclusione dalla C?

"No , era una voce infondata – risponde ‘zio’ Roberto – ed è giusto che faccia la sua strada. Oltretutto è stato ingaggiato da un club solido e dalle notevoli risorse economiche come il Renate".

A proposito di rumors di mercato. Pensa che qualcuno degli aquilotti che ha contribuito a valorizzare possano cambiare maglia? Mi riferisco a Gambale, Amatucci o Tozzuolo. E’ vero che sono sotto contratto ma hanno diversi occhi addosso…

"Mi auguro – replica secco Malotti – che rimangano. Visto che si sono messi in evidenza erano scontate le attenzioni nei loro confronti. Il mio pensiero sull’argomento? Spero proprio che gli atleti nel mirino di altre squadre comprendano l’importanza di proseguire, magari crescendo ancora, l’avventura nell’Aquila. Quanto potrebbero perdere nel campionato alle porte infatti, lo ritroveranno di sicuro negli anni a venire".

L’inizio del campionato è slittato, per ora, al 4 settembre. Che ne pensa?

"Non ci crea difficoltà di sorta – conclude il nocchiero dei valdarnesi – e, anzi, in fondo con qualche giorno in più a disposizione avremo l’opportunità, spero, di recuperare del tutto i tanti infortunati. Sui nuovi arrivati non mi pronuncio, in quanto non c’è stato il tempo materiale per valutarli".