di Luca Amorosi La Flaminia Civita Castellana che si presenterà ad Arezzo domani poggerà su due ex amaranto: uno è il tecnico Federico Nofri Onofri, protagonista di una promozione in C2 nel 1996 da difensore e di una salvezza in rimonta in D nel 201213 da allenatore. L’altro è il centrocampista Alessandro Marchi, in amaranto da dicembre a maggio scorso totalizzando 21 presenze impreziosite da 4 gol. Marchi, che partita e che Arezzo si aspetta? "Per noi è l’impegno più difficile del torneo, perché significa giocare in quello stadio contro una squadra che anche se ha fatto dei passi falsi è costruita per vincere ed esprime forse il miglior calcio. Dopo una brutta sconfitta ci sta che possa aver perso qualche certezza e se così fosse cercheremo di farci trovare pronti. Ci presenteremo senza timori reverenziali: abbiamo poco da perdere e la prepariamo serenamente". Che sensazioni proverà tornando al Comunale? "Sensazioni positive, senza nessun tipo di rancore o di rivalsa perché ad Arezzo sono stato bene, anche se per pochi mesi. Credo di aver fatto bene nella mia breve parentesi e spero di aver lasciato un buon ricordo. L’esperienza di tanti anni di carriera mi permette di vivere questa partita come tutte le altre". Cosa è mancato all’Arezzo lo scorso anno? "Il vero rammarico è stata quel brutto primo turno ai playoff, perché vincerli avrebbe dato un senso al nostro percorso. Inoltre, qualche partita poteva rappresentare una svolta: penso al 3-3 con il Badesse in casa o allo scontro diretto a San Donato, che non meritavamo di perdere. A differenza di quest’anno in cui finora non c’è un padrone, loro non hanno sbagliato quasi nulla e rincorrere non è mai facile. Anche i tanti avvicendamenti sul mercato e in panchina sono stati un’arma a doppio taglio: è stato un anno particolare". Le sarebbe piaciuto restare in amaranto? "Non nego che speravo di rimanere, ma è andata diversamente. Con il direttore Giovannini ci avevo parlato e ho avvertito la stima nei miei confronti, anche e soprattutto da Nello Cutolo, con cui ho ancora un ottimo rapporto e con cui mi sento spesso. Comunque, ora sono molto contento di dove sono: mi sono riavvicinato a casa anche per esigenze personali e stiamo facendo un buon campionato". Che obiettivo ha la Flaminia? "L’obiettivo iniziale era migliorare il decimo posto dello scorso anno. Fino a qualche giornata fa, però, eravamo lì a ridosso delle prime e speravamo di lottare per qualcosa di grande, peccato aver perso un pò il contatto nelle ultime giornate. Se riuscissimo a centrare i playoff, però, sarebbe già un grande risultato". Quali obiettivi per il futuro? "Mi sento ancora in gran forma quindi mi vedo in campo almeno 3-4 anni a questi livelli. Mi piacerebbe vincere un campionato di D, magari proprio con la Flaminia. L’importante è continuare a divertirmi in campo, poi per il futuro chissà: vorrei restare nel mondo del calcio, magari come direttore sportivo".