L’Aquila scappa con Jallow ma si fa riprendere

Vantaggio raggiunto in dieci uomini per l’espulsione di Kernezo, nel finale il pareggio della Recanatese. Il Montevarchi resta in zona playout

Migration

montevarchi

1

recanatese

1

MONTEVARCHI (4-3-1-2): Mazzini; Mané (29’ s.t. Lischi), Bertola, Tozzuolo, Gennari; Pietra (1’ s.t. Bassano), Nador, Amatucci; Giordani (19’ s.t. Cerasani); Alagna (1’ s.t. Jallow), Kernezo. A disposizione: Giusti, Italeng, Boccadamo, Fiumanò, Marcucci, Saporiti. All. Malotti.

RECANATESE (4-4-2): Fallani; Longobardi (18’ s.t. Somma), Ferrante, Marafini, Quacquarelli (18’ s.t. Zammarchi); Ferretti, Raparo (31’ s.t. Morrone), Alfieri (1’s.t. Minicucci), Carpani (41’ s.t. Meloni); Sbaffo, Ventola. A disposizione: Bagheria, Amadio, Tafa, Morrone, Zammarchi, Somma, Meloni. All. Pagliari.

Arbitro: Vogliacco di Bari (Sbardella AffinantePizzi).

Reti: 1’ s.t. Jallow; 33’ s.t. Sbaffo.

Note: spettatori 700 Ammoniti: Longobardi, Alfieri, Tozzuolo, Bertola e Malotti. Espulso al 31’ p.t. Kernezo per somma di ammonizioni.

MONTEVARCHI – È il pareggio del cuore e del coraggio. E se non soddisfa del tutto l’Aquila, che sognava il sorpasso in classifica nello scontro diretto con la Recanatese, spirito e prestazione restano e fanno ben sperare. Sebbene in 10 dal 31’ per una decisione arbitrale che farà discutere a lungo, i rossoblù si erano portati addirittura in vantaggio al rientro dal riposo, ritrovando il loro bomber Jallow, e solo in vista del traguardo si sono visti riacciuffare. Prima di una partita – chiave per entrambe le squadre è stato chiaro e condiviso il messaggio contro la violenza sulle donne. Non è passato inosservato al Brilli Peri quel segno di rossetto sul volto dei calciatori di casa. Poi la sfida che gli aquilotti iniziano con il 4-3-1-2 piazzando Giordani alle spalle di Kernezo e del confermato Alagna. Partono bene i valdarnesi mentre la matricola marchigiana si limita soprattutto a chiudere gli spazi e al 21’ Amatucci gira sull’esterno della rete il cross di Kernezo. Ma nel loro momento migliore, con il gol che pareva nell’aria, i ragazzi di Malotti perdono Gabriele Kernezo. Ammonito in precedenza per un fallo su Longobardi, l’attaccante s’incunea in area e va giù nel contrasto con Alfieri. Dalla tribuna il rigore per la spinta del mediano leopardiano pareva netto e, invece, tra lo stupore generale, Vogliacco di Bari rifila il secondo giallo all’italo – albanese per simulazione ed estrae il rosso. Inutili le proteste. Gli aquilotti, però, non sbandano e rischiano solo su una triangolazione tra Sbaffo – Carpani e il nipote d’arte Ventola prima dell’intervallo. Anzi, a inizio ripresa Jallow, il cannoniere finora a secco, ci mette 34 secondi per sfruttare l’assist di Nador e firmare l’1 – 0, spezzando un digiuno che durava dal 9 aprile. La reazione Recanatese produce le conclusioni contenute di Sbaffo e Ferretti, ma in due occasioni Jallow rischia di raddoppiare in contropiede. Nella seconda il gambiano viene placcato da Somma in piena area senza che il direttore di gara faccia una piega. Col passare dei minuti Pagliari inserisce forze fresche e, pur lottando su ogni pallone, l’Aquila deve subire il pari siglato di testa da Sbaffo, uomo ovunque di una Recanatese apparsa per lunghi tratti latitante.