L’Aquila cade e Malotti lascia la panchina

L’annuncio choc a fine gara. Non basta il gol di Cerasani a fermare il Pontedera. Kernezo guadagna un rigore, ma Pietra lo sbaglia

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di Giustino Bonci

Cade ancora l’Aquila e, soprattutto, perde il suo nocchiero dopo più di tre anni costellati di successi e imprese memorabili. La seconda sconfitta consecutiva, subita da un Pontedera col vento in poppa e al nono risultato utile di seguito, fa gettare la spugna a Roberto Malotti che, tra le lacrime, a fine derby, lascia il timone. Dimissioni dolorose ma irrevocabili e motivate dai seri problemi di salute del trainer fiorentino che già alcuni giorni fa aveva affermato di non sentirsi più in grado di dare al Montevarchi il contributo necessario a bissare il miracolo della salvezza. Avrebbe mollato anche se fosse stato diverso il risultato. Di fronte ad un avversario in forma smagliante, i valdarnesi volevano cancellare la sciagurata prestazione con il San Donato. Per cercare di ritrovare il sorriso si affidano, allora, al 3-5-2 e a diversi nuovi interpreti. Al contrario, tamponate due accelerazioni di Kernezo – uno dei pochi a metterci l’anima – sono gli ospiti a spaventare subito Mazzini con un fendente di Ladinetti.

Reagiscono gli aquilotti che, sempre con Kernezo, impegnano l’esperto Stancampiano, tra i pali dei pisani al posto dell’infortunato Siano. Botta e risposta? Macché. Il Pontedera, sotto gli occhi del grande doppio ex Atos Rigucci, pigia sull’acceleratore e in quattro minuti ipoteca la vittoria. Martinelli (19’) centra per il bomber Nicastro che mette dentro di testa la palla dell’1–0. Neppure il tempo di riorganizzarsi e al 23’ Cioffi beffa in contropiede Bertola, aggira Mazzini e firma il raddoppio. Sarebbero tre le reti alla mezzora se l’estremo rossoblù non volasse a deviare lo splendido destro a giro di Nicastro. Notte fonda per i montevarchini, beccati anche dai loro tifosi. Con gli innesti di Cerasani e Gennari, l’Aquila rientra dal riposo meno imbelle e, anzi, Kernezo si guadagna subito il rigore della speranza.

Pietra, però, lo calcia timidamente e Stancampiano ringrazia. Ora Lischi e soci lottano con maggiore foga e segnano un gol da cineteca con Jacopo Cesarani, al primo centro da professionista.