"L’accordo con i giocatori è determinante"

La Cava: "Una volta trovato potremo parlare di futuro e budget. Ho fatto errori ma ho dato e darò tutto per il bene dell’Arezzo"

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"Più ci penso e più, a mio avviso, non giocare i playoff è stata la scelta giusta". Sono giornate frenetiche per Giorgio La Cava, impegnato su più fronti e in primis su quello relativo alle proprie attività imprenditoriali a Roma. "E’ un periodo particolarmente faticoso - confessa il presidente - provi a rimettere insieme i cocci causati dal virus e speriamo davvero che non sia una seconda ondata pari alla prima perchè altrimenti sarebbe dura e inoltre che venga trovato un vaccino al più presto altrimenti sembra di vivere alla giornata". Parlando di calcio, la prima domanda non può tralasciare il discorso playoff a cui l’Arezzo non prenderà parte.

"Più ci penso e più dico che è giusto così. Se eri secondo o terzo in classifica saltavi vari turni e giocando poche partite potevi sperare di andare in B. Partendo così indietro era dura, senza contare l’aspetto economico e quello legato alla responsabilità di un club se si dovesse ammalare un dipendente o un giocatore. E poi mi chiedo a settembre cosa accadrà: il protocollo resterà così? Dovremo viaggiare in C su due pullman in trasferta? Dovrà essere sempre presente il medico? C’è il rischio di raddoppiare i costi in una categoria dove sono stato tra quelli che ne ha sempre evidenziato le difficoltà".

Il futuro, in attesa di capire come si potrà ripartire dal 1° settembre, è rivolto in primis alla questione stipendi. L’Arezzo ha chiesto la cassa integrazione ma dovranno essere trovati degli accordi con chi supera i 50mila euro lordi di ingaggio all’anno. "Diciamo che i colloqui sono iniziati, speriamo di superare tutto e trovare una soluzione. Poi dobbiamo capire anche se la cassa integrazione coprirà 9 settimane o più. Comunque ci siamo mossi".

Ma il futuro cosa prospetta, l’Arezzo si iscriverà al campionato? E’ la domanda di tutti, tifosi e non, alla luce della rinuncia ai playoff.

"Ormai sono abituato al fatto che in prossimità di ogni scadenza vengano fuori dubbi e domande di questo tipo. Sono sincero: gli ultimi due-tre mesi hanno sconvolto tutto il mondo e soprattutto un settore di investimenti come quello in cui opero io, legato al turismo. In questi due anni possono esserci stati degli errori però ho mantenuto fede agli impegni presi, cercherò sempre di operare per il bene dell’Arezzo. Sono venuto qua mettendoci soldi e una passione smodata, non certo per interessi particolari. Fino a quando potrò mi impegnerò affinché tutto vada per il meglio. All’Arezzo sono affezionato e non mi piace certo fare brutte figure. Ora dobbiamo pensare ai colloqui con i giocatori, poi potremo parlare anche di tutto il resto, compreso il budget e così via".

E tra le altre cose di cui parlare ci sono anche i rumors usciti nuovamente allo scoperto su possibili trattative per il club. "Dire che non si avvicina nessuna è una bugia perchè a molti piace trattare una squadra di calcio, poi però c’è da capire le intenzioni e se uno ha realmente voglia di intraprendere un certo di tipo di avventura. Al momento nulla di concreto".