
CESENA
2
MONTEVARCHI
2
CESENA (3-4-1-2): Lewis; Ciofi (1’ s.t. Celiento), Prestia, Mercadante; Adamo, De Rose (11’ s.t. Brambilla), Bianchi (31’ s.t. Bumbu), Mustacchio (1’ s.t. Calderoni); Chiarello (11’ s.t. Ferrante); S.Shpendi, Corazza. A disposizione: Tozzo; Pollini, Ferrante, Albertini, Silvestri, C. Shpendi, Pieraccini, Francesconi. Allenatore: Toscano.
MONTEVARCHI (3-5-2): Mazzini; Tozzuolo, Gennari (1’ s.t. Fiumanò), Bertola (1’s.t. Chiti); Cerasani, Silvestro (29’ s.t. Biagi), Mussis, Giordani, Lischi; Kernezo, Rovaglia (1’s.t. Italeng; 41’ s.t. Nador). A disposizione: Rossi; Amatucci, Boncompagni, Mané, Marcucci, Enyan, Pietra, Sorgente, Perez. Allenatore. Banchini.
Arbitro: Diop di Treviglio (De VitoLaghezzaAldi).
Reti: 23’ p.t. Chiti, 40’ p.t. Gennari, 16’ s,t. Italeng; 41’ s.t. Corazza ( r ).
Note: angoli 11-2. Ammoniti: Tozzuolo, Mercadante, Mussis, De Rose, Bertola, Silvestro, il tecnico romagnolo Toscano e Celiento. Espulso al 40’ s.t. Tozzuolo.
CESENA – Se i sogni muoiono all’alba quello di un’Aquila coraggiosa, spavalda e che ha dato l’anima in campo, sfuma in vista del traguardo, quando il Cesena ottiene un rigore "generoso" a 4’ dalla fine e fissa il risultato sul 2-2 grazie al 16° centro del capocannoniere del girone Corazza. Un vero peccato, perché il Montevarchi aveva scelto un palcoscenico prestigioso, l’Orogel Stadium Dino Manuzzi, e un avversario di valore assoluto per un’impresa memorabile e per lasciare all’Imolese, bloccata sullo 0-0 dalla Fermana, l’ultima piazza. Di certo, però, anche per il morale, un punto del genere vale oro nell’economia di una salvezza ancora possibile, a patto di giocare così. In avvio Banchini non rischia capitan Amatucci, in panchina dopo un lieve infortunio patito in settimana. Fascia di leader a Luca Lischi che nel torneo passato segnò ai cesenati un gol da cineteca. Confermato il 3-5-2 con il rientro di Mazzini tra i pali e di Gennari dalla squalifica in difesa, mentre in attacco Rovaglia è preferito a Italeng. Prima della sfida toccante ricordo di due doppi ex prematuramente scomparsi con lo scambio tra i capitani delle maglie di Ponzo e Martelli. Fin dal fischio iniziale, i valdarnesi ribattono colpo su colpo, aiutandosi l’un l’altro. Equilibrio palese sino a metà tempo, se si eccettua un diagonale di Corazza, bloccato da Mazzini. Di Mussis, con un sinistro potente ma centrale, la replica degli aquilotti che, tuttavia, al 23’ capitolano su azione d’angolo. Chiarello imbecca Ciofi che svetta solitario e batte Mazzini. Non ci stanno i rossoblù che al 40’ rendono la pariglia. Dalla bandierina Franco Mussis centra per Mattia Gennari che incorna nel sacco la palla con un tuffo plastico. La gara è apertissima e le occasioni fioccano da una parte e dall’altra anche nella ripresa. Italeng, subentrato a Rovaglia, crea scompiglio e poco oltre il quarto d’ora firma il clamoroso sorpasso. Kernezo crossa, i difensori bianconeri dimenticano Silvestro che coglie il palo e sulla respinta l’ex Atalanta brucia sulla linea Calderoni. Ora l’Aquila centuplica gli sforzi, combatte e ribatte, fino all’azione del discusso penalty (fallo dubbio di Tozzuolo su Corazza) che salva la terza in classifica dalla sconfitta.
Giustino Bonci