Il tecnico in lacrime: "E’ ora di farsi da parte"

Si presenta davanti ai giornalisti con il volto di chi il "passo indietro" lo avrebbe compiuto anche se il derby avesse avuto l’esito opposto. E si commuove Roberto Malotti. Si sente colpevole per le scelte iniziali di formazione, ma il discorso si sposta ben presto sulla scelta choc di chiudere qui l’esperienza cominciata nel 2019 sulla panchina dell’Aquila: "Indipendentemente dal risultato – afferma – credo di non poter più essere più utile al Montevarchi. Anzi, ora gli faccio più male che bene. E proprio per l’affetto verso l’ambiente e la società - e qui le parole sfociano in un singhiozzo – è il momento di mettersi da parte e che la dirigenza faccia i propri passi. Arriverà chi – prosegue l’uomo Malotti – sarà in grado di ridare entusiasmo ai ragazzi. Dico ai tifosi di stare sereni perché il club è in mano a persone serie e che meritano la Lega Pro". Una decisione, quella del tecnico, che non ammette dietrofront: "Non sono abituato a mollare, ma per l’amore che ho per questa gente è giusto lasciare ad altri il compito di far reagire la squadra, di dare linfa vitale, certezze, sicurezza. Quanto adesso non riesco a garantire. Il gruppo ha preso il mio stato d’animo che non è dei migliori. Sono io ad aver bisogno di essere aiutato, figuriamoci se potrei aiutare al meglio l’Aquila. Credo di aver portato fin troppo avanti questa situazione. Le condizioni di salute mi impediscono di fare l’allenatore. Non so cosa perderà il Montevarchi. Di certo perdo anni bellissimi che mi hanno fatto crescere come persona rispettata e amata". Malotti saluta con un abbraccio Ferdinando Neri e il presidente Angelo Livi che lo ringraziano con un filo di voce: "Siamo profondamente addolorati – sottolineano i dirigenti – perché con Roberto si era creato un legame di vera amicizia. Per il Montevarchi è il giorno della tristezza".

Giustino Bonci