di Luca Amorosi "Sarà pure una vittoria brutta e sporca, ma ci voleva". Lo ha detto Paolo Indiani domenica al termine del successo rigenerante contro la Flaminia al Comunale, quasi svestendo per un attimo i panni del tecnico. Il popolo amaranto, infatti, chiedeva a gran voce una reazione dopo l’atroce sconfitta di Terranuova Bracciolini, soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento e della determinazione, che portasse di conseguenza al risultato pieno. E tutto questo è arrivato: l’Arezzo avrà avuto meno occasioni da gol e sarà stato meno spumeggiante del solito, ma non ha concesso praticamente nulla a un’avversaria ostica azzannando la partita con il piglio che serve per riconquistare la vetta e raggiungere l’obiettivo primo posto a fine stagione. Del Cavallino è piaciuta la concretezza, spesso tallone d’Achille durante questo torneo, e la gestione del vantaggio nella ripresa, culminato con la ripartenza, anche questa un aspetto quasi inedito, che ha portato al raddoppio di Convitto. La porta imbattuta di Trombini e il ritorno al gol di Convitto, appunto, sono state due tra le note più liete. L’esterno offensivo palermitano si è scrollato di dosso (come ha anche mimato nell’esultanza) le ruggini di un periodo di astinenza dal gol troppo lungo per uno con le sue qualità e, insieme alla quarta rete nelle ultime quattro gare di Gaddini, è un dato che fa ben sperare in un maggior contributo realizzativo da parte sua e degli altri esterni per le ultime dodici fatiche di questo campionato estenuante e imprevedibile, visto che domenica sono arrivate notizie positive anche dagli altri campi (i pareggi di Pianese e Poggibonsi) a completare un quadro tornato improvvisamente roseo. E che testimoniano la mancanza di un vero padrone in questo girone. "Noi però non dobbiamo pensare alle altre ma solo a noi stessi, altrimenti rischiamo di commettere passi falsi che non possiamo permetterci", ha ammonito Fabio Foglia, schierato titolare domenica al posto di capitan Settembrini non senza sorprese. Il centrocampista, tornato in amaranto a fine novembre dopo le oltre 150 presenze in amaranto dal 2016 al 2020, ha disputato una buona prestazione, dimostrando di poter essere un giocatore su cui fare affidamento nella volata finale. Da segnalare anche il debutto dell’ultimo arrivato, la giovane ala Cantisani: sottotono, a dire del vero, la sua mezzora scarsa, costellata di imprecisioni. Incoraggiante, invece, la prestazione del suo coetaneo Pericolini, che sulla fascia destra ha spinto con continuità e intraprendenza, servendo anche l’assist per il vantaggio. Migliore rispetto a una settimana fa è stato anche l’ingresso di Persichini, che ha gestito con lucidità la ripartenza che ha portato poi al secondo gol di Convitto. Se l’Arezzo confermerà questo atteggiamento, riuscendo a giocare e vincere anche con l’elmetto in testa, e i ricambi (o presunti tali) dimostreranno ancora di essere affidabili, l’Arezzo può davvero trovare in questo finale di stagione quella continuità necessaria ad arrivare davanti a tutte.