Fiordigiglio: "La mia festa tricolore con i figli"

Ha riconquistato il titolo italiano superwelter a Prato con verdetto unanime: "Mi ero preparato bene, ora porto in vacanza la famiglia"

Migration

di Andrea Lorentini

"Adesso porto la famiglia una settimana in vacanza. Credo che ce lo meritiamo tutti per i sacrifici che ho fatto io e per quanto mi hanno dovuto sopportare loro in questi due anni e mezzo di purgatorio". Dall’altro capo del telefono Orlando Fiordigiglio è il ritratto della felicità. A 37 anni e mezzo è tornato in paradiso, ovvero sul tetto d’Italia. Nove anni dopo ha riconquistato la cintura tricolore dei superwelter al termine di dieci riprese molto tirate nelle quali ha battuto ai punti il campione uscente Marco Papasidero. Unanime il verdetto dei tre giudici che hanno assegnato un margine considerevole al pugile campano, ma aretino d’adozione.

"L’avevamo preparata bene questa sfida – sottolinea Orlando – sapevo che lui avrebbe tenuto un ritmo alto, ma ho cercato anche io di partire forte perché a volte ho il difetto di carburare tardi. Ho spinto molto soprattutto nelle ultime due riprese perché sapevo che ero in casa sua e quindi nel giudizio dei giudici finire in crescendo l’incontro avrebbe potuto fare la differenza a mio favore".

Un match intenso, sul filo dell’equilibrio nel quale Fiordigiglio ha fatto la differenza con il suo proverbiale gancio sinistro. Una combinazione in allungo che in pochi posso vantare.

"Sono riuscito a mettere a segno diversi colpi pesanti che lui ha accusato. Ero sicuro di essere in vantaggio alla fine del match e il verdetto è stato molto chiaro nel decretare il mio successo". A spingerlo oltre cento aretini che hanno fatto sentire il loro tifo dentro il palasport pratese. Con quella di venerdì sera sono 35 le vittorie da professionista, ma questa ha un sapore speciale come ammette lo stesso Orlando. "Come avevo dichiarato già alla vigilia questo incontro l’ho voluto fortemente soprattutto per me stesso per capire se, a trentesette anni, potevo ancora dire la mia nel mondo della boxe e la risposta è arrivata. Mi ero posto il l’obiettivo di tornare campione e l’ho raggiunto. Mi sono svegliato rinvigorito nello spirito. Avevo bisogno di rivivere certe emozioni".

Fiordigiglio esprime un concetto che spiega bene il suo stato d’animo attuale. "Sul ring mi sono divertito. Mi veniva da ridere mentre combattevo".

In tanti erano scesi dal suo carro negli ultimi tempi. Quei pochi che gli sono stati a fianco anche nei momenti più duri meritano oggi, nel momento del nuovo trionfo, meritano la citazione più sentita.

"Devo ringraziare in primis Aldo Sassoli che ha sempre creduto in me e poi il nuovo team di Grosseto guidato da Raffaele D’Amico e Giulio Bovicelli, che ha accettato questa sfida. Non era semplice allenare un pugile esperto con un passato vincente come il mio".

Si aprono scenari anche molto interessanti per Fiordigiglio. "Valuteremo con calma con tutto lo staff le proposte che arriveranno. Di sicuro vogliamo evitare di fare un salto nel vuoto e quindi cercheremo di capire quale può essere la soluzione migliore. Una difesa del titolo italiano ad Arezzo? Sarebbe meraviglioso, ma non è detto che debba per forzare difenderla questa cintura. Se ci fosse la possibilità di provare qualcosa anche di più allettante ci faremo trovare pronti".

Il pugile nato a Torre del Greco ma cresciuto in città non ha mai nascosto di puntare ad un nuova chance europea dopo i due assalti sfortunati contro Vitu e Attou. "Oggi mi sento più forte di allora – ci dice con la sicurezza che deriva anche dall’esperienza maturata - credo di essere 110% del mio potenziale. Certamente la fase di recupero alla mia età è un po’ più lunga. Rispetto al passato sono più lucido e più razionale e commetto meno errori".

La prossima sfida è gia lanciata.