Fabbro: "Brutto ko ma avversario fortissimo"

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di Matteo Marzotti

Per la seconda volta nel giro di pochi giorni è il direttore generale Riccardo Fabbro a presentarsi in sala stampa. Dopo i quattro gol di Carpi, e quelli ricevuti dalla Virtusvecomp Verona (0-3), c’è la manita del Padova da dover mandare giù. "Abbiamo affrontato la squadra più compatta di quelle che avevamo sul nostro cammino. Un Padova ben organizzato, più pronto, a cui dobbiamo fare solo i complimenti - spiega Fabbro - dispiace sicuramente aver preso due gol su palla inattiva. Ancora non c’è stato modo a Camplone di mettere mano alla squadra e quindi è giusto che questa sera venga io in sala stampa per prendermi la responsabilità". Difficile infatti per Camplone abbozzare qualcosa di più del 4-3-3 avendo avuto solo 48 ore di tempo per conoscere la rosa e impostare quei pochi concetti che sarebbero stati utili contro i biancoscudati. D’altronde il cambio di guida tecnica si è consumato nella settimana meno indicata con tre partite in sette giorni.

"Diamo tempo al tecnico soprattutto di conoscere la squadra e lavorare, non dimentichiamoci che Cerci ha esordito oggi, avevamo fuori Luciani e Belloni. E’ vero, abbiamo subito tanto e realizzato poco ma non dimentichiamoci le assenze di giocatori cardine per il progetto come Belloni che insieme a Cerci, quando avrà trovato la forma migliore, aiuterà questo Arezzo. Purtroppo dobbiamo registrare questa sconfitta a malincuore, ma di certo c’è che non siamo una squadra da un solo punto in classifica". Intanto i pochi tifosi presenti in curva sud non hanno nascosto tutto il loro disappunto per l’andamento di un Cavallino al terzo ko di fila in casa. "La reazione dei tifosi a fine partita? E’ motivata e giusta, mi sarei stupito non ci fosse stata. E’ giusto che siano amareggiati. Per una tifoseria è difficile mandare giù una sconfitta così e credetemi che lo è anche per noi dirigenti e per i giocatori. Se parleremo con la squadra? Lo facciamo tutti i giorni, nessuno è lasciato solo".