Di Donato e Cutolo: "Il Novara è forte ma l'Arezzo sta bene"

Lunedì il posticipo in diretta su Rai Sport alle 20,45

Il tecnico Di Donato

Il tecnico Di Donato

Arezzo 23 novembre 2019 -  Si presentano in due in conferenza stampa, il tecnico Di Donato e il capitano Cutolo, in vista dell’importante sfida di domani col Novara (il posticipo in diretta su Rai Sport alle 20,45). Comincia Di Donato: «La squadra è in crescita. Dopo Vercelli ci siamo compattati ma diciamo che già col Siena eravamo saliti di tono. C’è da migliorare molto, ma vedo un buon percorso in proiezione futura». Col Novara una partita tosta... «Di fronte avremo una delle squadre più forti del campionato, lo testimonia la classifica. L’organico dei piemontesi è un giusto mix fra giovane ed esperti. Ci sarà da soffrire ma siamo pronti per disputare una partita di spessore». La nota negativa è che si continuano a subire gol evitabili, vero? «E’ un difetto che ci portiamo dietro ed è necessario migliorare perché abbiamo perso troppi punti per strada». Gori recupera? «Penso proprio di sì». Escluso il Monza che è superiore a tutti, l’impressione è che l’Arezzo in questo momento può giocarsela con tutti... «Sì, sono d’accordo. La squadra sta trovando la fisionomia giusta ed è destinata a progredire». Novità in formazione? «Potrebbe esserci una sorpresa».  Ed eccoci al capitano Cutolo: «Sono d’accordo col tecnico. Dopo Vercelli è scattato qualcosa e abbiamo cominciato a migliorare. Chiaro che dobbiamo continuare in questo percorso ma ho fiducia». Col Novara una prova del nove? «Troveremo una delle formazioni più forti del campionato, dovremo giocare al massimo per fare risultato ma ho fiducia perché ora stiamo bene». Cutolo e Gori la coppia per ora più prolifica del girone e vi integrate bene... «E’ vero ma il merito dei progressi è di tutta la squadra non solo nostro». Sei stato compagno di squadra di Di Donato proprio nell’Arezzo (2005-2006), come lo hai ritrovato da allenatore? «E ho rivisto lo stesso Di Donato. Grintoso, determinato, concentrato, con tanta voglio di emergere».