Serie C, La Cava: "Chiesto lo stop del campionato". Nuova ipotesi per gli stipendi

I club compatti chiedono lo stop del torneo. No alla cassa integrazione, i presidenti avanzano una nuova proposta

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro

Arezzo, 3 aprile 2020 - I presidenti di serie C, nelle quasi quattro ore di riunione in call conference con i vertici della Lega Pro, sono stati chiari: “fermiamoci qui”. Un messaggio che Giorgio La Cava aveva già espresso nei giorni scorsi presentando l’incontro di questa mattina. La call conference è stata una riunione partecipata come non mai per dettare la linea guida in base alle volontà dei patron che hanno espresso tutte le loro preoccupazioni e soprattutto dubbi in merito alla ripresa di questa stagione. "La testimonianza del presidente della Pergolettese ha colpito tutti - ha sottolineato La Cava - nel giro di pochi giorni, a causa del Coronavirus, il medico sociale del club e l’ex presidente hanno perso la vita. E quest’ultimo aveva solo 37 anni". Così da Arezzo a Potenza, da Catania a Olbia, passando per Crema c’è il desiderio di mandare in archivio questo campionato.

"Si parla di giocare quando la priorità è la salute - ha aggiunto La Cava - dobbiamo capire che non esistono i presupposti. E’ anche una questione etica senza contare le difficoltà in ambito logistico e organizzativo". Qualcuno ha fatto notare ad esempio che se in serie A e B alcune trasferte vengono organizzate con voli privati, in C questo non accade, le trasferte sono lunghe e con mezzi tradizionali, ma non solo. Fino a Pasquetta gli allenamenti sono vietati con il decreto che tra l’altro potrebbe essere esteso fino a maggio. Visto e considerato che poi servirebbe una nuova preparazione atletica di due settimane il campionato riprenderebbe concentrando al massimo le partite e quasi sicuramente superando il 30 giugno, data nella quale alcuni rapporti contrattuali vanno a terminare, in primis i prestiti. Un ostacolo che potrebbe essere superato comunque grazie ad una norma ad hoc.

Sul tavolo però oltre ai temi organizzativi c’era anche quello riguardante l’aspetto economico e in particolare gli stipendi dei giocatori. Come ha spiegato anche Lorenzo Spagnoli, ex giocatore del Montevarchi e oggi presidente dell’Imolese, dall’Assocalciatori è arrivata una risposta negativa alla proposta della cassa integrazione. Così i club avrebbero pensato ad una nuova strada da percorrere: uno stipendio in caso di stop immediato del torneo, due se la stagione verrà portata a termine.

"Ho già rappresentato alla Federazione – ha dichiarato Ghirelli al termine dell'assemblea – le necessità e le istanze dei club. È necessario trovare un punto di equilibrio tra le questioni etiche, le responsabilità collettive e la possibilità per le squadre della Serie C di continuare a spendersi in prima linea per quel calcio che fa bene al Paese. Abbiamo tracciato una linea comune sull’esigenza di riforme basate sul taglio dei costi ai fini della sostenibilità economica. Il rischio è enorme per la C anche in relazione alla continuità aziendale".