Prende l’arbitro per il collo. Allenatore fuori tre anni

Stangato l'allenatore dell’Orange Don Bosco. La società controbatte: il babbo della giacchetta nera iin campo brandendo qualcosa. Arriva la polizia

Un arbitro impegnato nel corso di una partita

Un arbitro impegnato nel corso di una partita

Arezzo, 17 febbraio 2022 - Un episodio di violenza nei confronti di un giovane arbitro macchia la ripresa dei campionati dilettantistici. Anche se l’episodio si macchia di giallo perché in campo a difendere il figlio arbitro sarebbe intervenuto il padre, sceso dalla tribuna. Partiamo dai dati di fatto, riportati nel comunicato ufficiale della Figc. Il fattaccio è avvenuto in Terza categoria: al campo sportivo Nespoli del Villaggio Dante i padroni di casa dell’Orange Don Bosco ospitano il Monsigliolo.

Una partita che al 26’ del secondo tempo non ha più nulla da dire visto che i chianini vincono 5-0. Ma al 71’ un cartellino rosso fa saltare i nervi alla panchina di casa. In particolare a entrare in campo, leggendo le motivazioni del giudice sportivo, è l’allenatore dell’Orange Don Bosco, Gabriele Bruni, squalificato fino al 30 giugno 2025. In base a quello che scrive il giudice sportivo Bruni si è rivolto al direttore di gara «ad alta voce proferendo una frase irriguardosa».

Prima il faccia a faccia con il direttore di gara Gabriel Kondi, 18 anni da poco, un contatto all’altezza del petto che costringe l’arbitro a indietreggiare, chiedendo di mantenere la distanza. Il tecnico «sempre appoggiandosi leggermente al petto del direttore di gara e reiterando frase offensiva subito dopo con la mano sinistra afferrava per il collo il arbitro, stringendolo, e appoggiandogli l’altra mano aperta con forza sul volto, lo spingeva facendogli girare e piegare la testa, procurandogli dolore e facendolo indietreggiare di qualche passo».

A questo punto sono intervenuti gli stessi giocatori dell’Orange Don Bosco a fermare il proprio allenatore. Il fischietto, frastornato e scosso come riporta il comunicato ufficiale della Figc aretina, non ha più avvertito la sicurezza necessaria per portare a termine l’incontro. Così al 71’ la partita è finita.

Fonti della società aretina raccontano un’altra verità rispetto a quella riportata negli atti ufficiali: il padre dell’arbitro sarebbe entrato in campo dalla tribuna brandendo degli oggetti (forse un manico di scopa o addirittura un cacciavite) per minacciare l’allenatore, difeso dai suoi giocatori sul terreno di gioco.

Al campo Nespoli è dunque arrivata la polizia che ha portato via il padre dell’arbitro (già da qualche minuto negli spogliatoi) e raccolto le testimonianze dei presenti. Il fischietto, a causa del dolore avvertito alla testa e al collo è dovuto ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale della Gruccia. I sanitari dopo una visita di controllo hanno così riscontrato ‘contusioni multiple’, dimettendolo con una prognosi di cinque giorni.

Per il tesserato dell’Orange Don Bosco è arrivata una maxi squalifica: fino al 30 giugno del 2025 l’allenatore Gabriele Bruni non potrà rimettere più piede all’interno di un rettangolo verde. Ma la storia non è destinata a non finire qui tra avvocati, querele e controquerele: intanto l’Orange Don Bosco ha annunciato che domenica prossima non scenderà in campo.