Arezzo, 8 luglio 2019 - "Quando l'Arezzo mi ha cercato per me è stato un onore, qui sono stato bene da giocatore e voglio fare ancora meglio da allenatore. L'obiettivo è ambizioso, far meglio del campionato scorso". E' un Daniele Di Donato motivatissimo quello visto alla conferenza stampa di presentazione. Quarantadue anni, un buon passato da centrocampista, peraltro due stagioni in B con gli amaranto dal 2005 al 2007. Da tecnico prima le giovanili del Modena, poi la Jesina, quindi l'Arzign ano, guidato a una storica promozione in serie C.
"Voglio riportare l'Arezzo in alto, in un campionato dove merita. Non sarà facile perché la serie C si annuncia un campionato impegnativo ma io e la società siamo motivatissimi e ovviamente dovranno esserlo anche i giocatori".
E ancora: "Da calciatore ho buoni ricordi di Arezzo, sfiorammo la A nel 2006, poi l'amara ingiusta retrocessione nel 2007 che non ho ancora digerito e voglio rifarmi".
Hai avuto tre grandi allenatori ad Arezzo: "Gustineti il primo anno, poi due che addirittura ora sono al top non solo in Italia ma a livello internazionale come Conte e Sarri. Da tutti ho imparato qualcosa ma quello che mi ispira più di tutti è Sarri. Fa giocare splendidamente le sue squadre".
Il modulo? "A me piace il 4-3-3 e in alternativa il 4-4-2, ma vedremo anche le caratteristiche dei giocatori".
La molla principale che ti ha convinto ad accettare la proposta dell'Arezzo?
<Il direttore Pieroni, una garanzia. Mi aveva portato da giocatore, mi ha riportato da allenatore>
Fausto Sarrini