Dal Canto, passo finale: "Nessuna altra squadra ma ho chiesto di rescindere il contratto"

Esclude contatti con Siena o Empoli. "Ma la mia avventura qui è finita, lo avrei fatto comunque, anche in caso di promozione". Comunicazione alla società

L'allenatore Dal Canto

L'allenatore Dal Canto

Arezzo, 18 giugno 2019 - «E’ vero, ho chiesto la rescissione del mio contratto con l’Arezzo». Il tecnico Dal Canto è diretto e torna a parlare a distanza di quindici giorni dalla semifinale playoff persa col Pisa poi promosso in B. Dal Canto era al «Minerva», dove è stato premiato dagli allenatori aretini insieme a Marco Giampaolo, vincitore del Timone d’Oro, prova a fare chiarezza, a spiegare i motivi della sua richiesta di addio.

Ho chiesto la rescissione perchè penso che il mio percorso ad Arezzo sia giunto al termine - spiega Dal Canto - è una decisione che ho preso strada facendo e di cui ho informato a suo tempo direttore generale e presidente. Man mano che andava avanti la stagione con il record di imbattibilità interna, i 64 punti, la semifinale playoff. Dal mio punto di vista abbiamo raggiunto un risultato enorme in maniera anche inaspettata. Avrei fatto questa cosa anche in caso di promozione perchè avrei considerato il mio percorso a livello di risultati e di emozioni giunto alla fine».

Una scelta che non è dettata da sirene di mercato come precisa subito il tecnico. «Ho letto che avrei chiesto certezze sulla rosa della prossima stagione e che avrei anche ricevuto offerte: tutte bufale - taglia corto il tecnico - da Empoli nessuna chiamata come nessuna chiamata è arrivata da società toscane come il Siena ad esempio. Io a Rigomagno? Non è vero, quel giorno ero con mia figlia, la stavo accompagnando in palestra. Non sono un mercenario perché le uniche due offerte che ho ricevuto erano più basse di quanto mi offre l’Arezzo. E invece sono qui a rescindere un contratto».

Adesso la decisione passa alla società che Dal Canto spiega di aver informato per tempo. «Il direttore è stato informato di questa cosa, con lui ho avuto un rapporto molto più stretto rispetto ad altri. Non so se qualcuno può pensare ad un ripensamento. 

Al direttore e al presidente sarò sempre grato e li ringrazierò sempre perchè mi hanno dato la possibilità di allenare una squadra forte perchè siamo arrivati così in alto. Il mio percorso è finito, adesso spetterà al presidente e al direttore fare le loro valutazioni.

Non sono andato sotto la curva a Pisa? Mi è bastato il sabato prima la partita vedere tutta quella gente allo stadio che ci incitava e ci ringraziava. Preoccupato? Non lo sono. Adesso andrò in vacanza. Amo il mio lavoro ma non è tutto nella vita. E’ stata una annata che andata al di là di ogni più rosea aspettativa con il raggiungimento della semifinale playoff».