Bufera Arezzo: esonerato il direttore generale. I retroscena, cresce il ruolo di Muzzi

Con Fabbro out il fratello e Taliani, addetto al marketing. Il direttore paga probabilmente per la vicenda fideiussione ma pure altre situazioni

Riccardo Fabbro, direttore generale dell'Arezzo

Riccardo Fabbro, direttore generale dell'Arezzo

Arezzo, 4 dicembre 2020 - Arezzo senza un attimo di pace in una prima parte di campionato tormentata e con la squadra penultima in classifica. Già sono cambiati diversi attori. Dopo l’esonero del direttore sportivo Di Bari e del tecnico Potenza dopo il ko di Carpi, ecco l’esonero di Riccardo Fabbro. L’ufficialità da parte dell’Arezzo è arrivata ieri, ma la decisione in realtà è stata presa mercoledì addirittura prima della partita, Fabbro infatti non era presente in tribuna per il match con la Sambenedettese.

Un’assenza insolita quella del direttore generale che ieri mattina, poco dopo le 11, è arrivato in viale Gramsci assieme a Fabiano Taliani, ex direttore marketing. Già perché oltre al direttore generale anche Taliani è stato sollevato dall’incarico, insieme ad Edoardo Fabbro, fratello di Riccardo e addetto all’arbitro del Cavallino.

Uno scossone inatteso e che al momento si racchiude tutto nel comunicato diramato dalla società amaranto. «La Società Sportiva Arezzo comunica che il direttore generale Riccardo Fabbro, il direttore marketing Fabiano Taliani e l’addetto all’arbitro Edoardo Fabbro sono stati sollevati dai loro rispettivi incarichi. A seguito della decisione Riccardo Fabbro rassegna le dimissioni dal ruolo di consigliere d’amministrazione dell’ Arezzo».

Ormai l’ex dg, saluta dopo poco più di tre mesi di lavoro. L’ex arbitro era stato scelto come direttore generale dalla Mag Servizi Energia per il ruolo svolto durante la trattativa per la cessione dell’Arezzo. Fabbro da circa un anno mezzo aveva avuto modo di conoscere l’ex presidente Giorgio La Cava, ben sapendo quanto fosse forte la volontà dell’allora patron di passare la mano.

A metà agosto l’offerta della Mag: l’incarico con il Cavallino, dopo l’esperienza con il Trapani. Con i siciliani tuttavia non aveva ricoperto alcun ruolo operativo, ma solo seguito una cordata nell’acquisizione del club. L’esperienza di Arezzo si conclude anzitempo, senza una motivazione stando al comunicato, ma con segnali e indizi che non possono non far pensare al fatto che solo una settimana fa l’Arezzo era alle prese con il nodo fideiussione, poi risolto. Per adesso si tratta solo di ipotesi che cercano conferme, anche perché le bocche restano cucite.

Certo è che l’Arezzo ha completato una vera e autentica rivoluzione nel proprio organigramma. In principio era toccato a Di Bari essere allontanato dopo il ko di Carpi, pagando soprattutto la scelta del tecnico, nella stessa giornata in cui anche Potenza e lo staff tecnico venivano sollevati dall’incarico. Un mese e mezzo dopo, arriva l’esonero di Fabbro con la società che si ritrova senza direttore generale e direttore sportivo.

La sensazione, o almeno quanto è possibile intuire, è che l’Arezzo deciderà nelle prossime ore le sue mosse. Ad oggi la figura di Roberto Muzzi è quella che più si avvicina al ruolo di uomo mercato, sia perché è componente del cda e consigliere del presidente in materia tecnica, sia perché segue costantemente la squadra assieme all’aretino Christian Salvadori, responsabile scouting.