Arezzo thrilling: 1 milione e 400 mila euro per salvarlo, i dubbi di La Cava e Corradi

Il tetto continua ad alzarsi e mancano ancora pochissimi giorni per decidere se partecipare all'asta o far chiudere subito il sipario

La Cava e Pieroni

La Cava e Pieroni

Arezzo, 7 aprile 2018 - Un milione e duecentomila euro circa per salvare l’Arezzo. Circa 400.000 euro, qualcosa meno, da versare adesso, il resto entro fine giugno, altrimenti non ci si potrebbe iscrivere nemmeno al prossimo campionato. E’ disperata corsa contro il tempo, dopo il primo salvataggio avvenuto a marzo, ora c’è da fare quello più importante, per non far morire un’altra volta il calcio aretino. La valutazione dell’azienda Arezzo è stata fatta dalla dottoressa Patrizia Bartolini, consulente-stimatore, su richiesta dei due curatori fallimentari Lucio Francario e Vincenzo Ioffredi.

La debitoria sportiva è di 1.342.611 euro, nonché il pagamento di 77.500,00 euro che costituisce il prezzo base d’asta per la dismissione dell’azienda sportiva, totale 1,419,982,75 euro. Di questi 333.457.00 corrispondono alle competenze del periodo marzo-aprile 2018, eccezione fatta per gli oneri in ordine ai quali si è già provveduto al pagamento e tale importo potrà essere diminuito in ragione dell’abbattimento di alcuni oneri ai quali potrà provvedere la Procedura se provvista da idonea finanza anche proveniente da incassi dei crediti sportivi. Gli oneri per arrivare fino al 30 giugno, termine della stagione sportiva sono di 1.009.154,00, una cifra che dovrà essere saldata entro fine giugno.

Va detto che da parte della Lega come contributi dovrebbero arrivare 174,782,75 euro nonché gli incassi delle partite di campionato ed entrate varie. Ora, sembra che La Cava e Corradi siano disposti a investire una cifra attorno a 850.000 euro anche con l’aiuto di un imprenditore aretino. Vero che la situazione si è aggravata con queste cifre, che il discorso della fideiussione che rischia di non essere incassata entro il 30 giugno.

In queste frenetiche ore i commercialisti di La Cava e Corradi sono al lavoro per capire se ci sono i margini per presentarsi all’asta. Certo, fare sparire una società con la squadra e l’allenatore che non vogliono sapere di arrendersi nonostante le mille difficoltà e così il pubblico sarebbe pesante..

La città in questi dieci giorni deve trovare la forza per non far morire la maggiore società sportiva cittadina a venticinque anni di distanza da quel maledetto 17 aprile 1993.

Sicuramente, in una stagione dove è successo di tutto e di peggio fra devastante crisi societaria, fallimento, esercizio provvisorio, penalizzazioni da guinness dei primati e un’altra forte purtroppo è in arrivo, il salvataggio dell’Arezzo società e sul campo sarebbe da ricordare a vita. L’impresa è difficile, ogni giorno viene sempre fuori qualcosa di negativo, mai di positivo, se non la determinazione della truppa di Pavanel e la passione dei tifosi, non molti purtroppo ma con un passione infinita e che seguono la squadra.