Arezzo, stipendi pagati e trattativa in corso. Pieroni: "A breve summit decisivo"

Saldata in anticipo la scadenza di metà luglio. Il vicepresidente sulla trattativa e il suo futuro

Ermanno Pieroni

Ermanno Pieroni

Arezzo, 13 luglio 2020 - L’Arezzo gioca di anticipo. Il Cavallino ha saldato la scadenza del 15 luglio due giorni prima del termine ultimo. Dal conto della società sono partiti più di 120 mila euro destinati a coprire gli stipendi dei tesserati che sono coperti dalla cassa integrazione. Una cifra che ha visto il club sfruttare i contributi della Lega Pro oltre ovviamente alle risorse del patron La Cava e del socio di minoranza Orgoglio Amaranto. “In base all’accordo che ho raggiunto con la squadra il 17 giugno scorso e poi illustrato al presidente - spiega Ermanno Pieroni - giocatori e staff tecnico hanno rinunciato ad una mensilità (quella di giugno) delle quattro che mancavano all’appello. Sotto i 50mila euro lordi hanno potuto beneficiare della cassa integrazione che ha coperto nove settimane. E’ stata pagata la differenza in questo caso. Mancano all’appello quei giocatori che superano i 50mila euro lordi di ingaggio che verranno saldati entro fine mese sempre con la stessa linea. E’ chiaro che presto dovremo far venire i tesserati ad Arezzo e far verbalizzare con la rappresentanza del sindacato questo accordo”.

Il tema dei contratti e dei pagamenti è anche l’occasione per fare il punto sulle trattative per la cessione del club. “In tempi non sospetti avevo cercato delle persone che potessero dare una mano a Giorgio La Cava nel portare questo fardello perchè sappiamo tutti i costi della categoria, soprattutto dopo il Coronavirus - sottolinea Pieroni - La scorsa settimana c’è stato un incontro importante e quasi definitivo. Le persone che ho presentato al legale di La Cava vorrebbero che lui restasse per rispetto per tutti i sacrifici che ha fatto e poi per dare anche una sorta di continuità al progetto. Il presidente aveva ribadito la sua intenzione di lasciare, ma nelle ultime ore è emersa la possibilità che possa prendere in esame questa proposta”.

Sul suo futuro il direttore ha risposto così. “I possibili acquirenti hanno detto che a loro avviso dovrei tassativamente restare, sarebbe bene restasse anche La Cava. Vediamo cosa accadrà. Ho sempre detto che il mio percorso ad Arezzo sarebbe finito non appena fosse terminato anche quello di La Cava. C’è il desiderio da parte mia che Giorgio possa restare, ma se non dovesse essere così dovrò fare delle valutazioni".