Arezzo, giallo infinito. L'advisor: "Cessione, chi sono i maltesi". Cosa c'è dietro

Stefano Messina, ex campione di pallanuoto a fianco di Neos: "La società maltese spazia tra case, finanza e porti. Fideiussione da un milione". I nomi dei soci. Ma dietro le parole nessuna conferma

Tanti soldi per salvare il pallone

Tanti soldi per salvare il pallone

Arezzo, 11 marzo 2018 - «Confermo che l’Arezzo è stato ceduto a una società di Malta, la J Nicol Corporation Ltd» - sostiene Stefano Messina, advisor scelto da Fabio Gatto e dalla Neos per trattare il pssaggio di proprietà del club amaranto. Messina, che è stato giocatore di pallanuoto nella Lazio, aggiunge: «La società maltese è appoggiata a un fondo inglese ed è stata scelta insieme ad altre quattro proposte. Certo ci sono degli italiani e quando si materializzeranno presenteranno un programma dove troverà posto gente di calcio. Pronti già 350 mila euro per i pagamenti del 16 marzo ma sappiamo bene che servono tanti altri soldi. E i nuovi acquirenti sono pronti, approvata anche una fideiussione di 2 milioni. Ma c’è una situazione da definire per chiudere definitvamente il cerchio».

Ovvero? «Sono in contatto con il socio di minoranza, Orgoglio Amaranto. Giusto che ci sia la loro approvazione all’operazione, così come però contiamo che venga ritirato l’esposto presentato in procura (quello sulla situazione societaria ndr). Lunedì dovremmo avere le risposte». In realtà, ad Orgoglio Amaranto non è arrivata alcuna notifica ufficiale, solo telefonate senza valore legale. E a norma di statuto non c'è alcun obbligo di approvazione del socio di minoranza, serve solo il gradimento dell'organo amministrativo della società Arezzo, cioè del Cda che in questo momento non esiste, ridotto alla sola persona di Gatto, che quindi può fare da solo. E' facile intuire che si tratta di un affare dai contorni ancora fantasmatici.

Messina, alla domanda di cosa si occupi la J Nicol Corporation Ltd, risponde: «Ha vasti interessi, vedi nel settore immobiliare, delel finanze e dei porti». E ancora: «Tengo a precisare che Gatto non ci ricava un euro da questa situazione, anzi ha pagato quasi seimila euro allo studio Rossi "Fratini che si era rivolto al tribunale in quanto vantava questo credito nei confronti dell’Arezzo». Dalla visura camerale della J Nicol a Malta, emerge che la società acquirente è "limitede", una sorta di società a responsabilità limitata del diritto civile italiano. I soci sono due: la Mediterranea MMXII, con sede a Malta, legale rappresentante, e Antonio Pietro Paolo Arigone, residente a Milano, che possiede 1199 quote, cascuna del valore di un euro. Poca cosa, dunque, un capitale sociale che pare ridotto al minimo.

Messina Sa che c’è molto scetticismo visti anche i precedenti cambi di società recentissimi che hanno purtroppo portato il club sull’orlo del fallimento? «Certo, ma vi assicuro che l’Arezzo finirà in mani solide. E non era facile cedere una società con tanti problemi economici e non solo. Ma la strada del fallimento non ritengo sia la soluzione. E se poi l’esercizio provvisorio non dovesse essere concesso?».

Messina chiude ribadendo che i nuovi proprietari aspettano l’ok di Orgoglio Amaranto e soprattutto il ritiro dell’esposto. Ma restano tanti dubbi, perché da quanto ci risulta l’operazione può essere fatta lo stesso. E quindi aspettiamo fatti concreti, bonifici, pagamenti nei tempi giusti, perché l’Arezzo per vivere ha assoluta necessità di questo. E anche il comitato di tifosi è ovvio vuol capire, vederci chiaro.

Orgoglio Amaranto che peraltro sta percorrendo l’altra pista ormai nota per cercare di salvare l’Arezzo. Raccolti oltre quarantamila euro, insieme al sindaco, al consigliere Bertini, che ha detto nei giorni scorsi che ci sono le garanzie per ottenere l’esercizio provvisorio e rispettare le scadenze del 16 marzo, anche quella, oltre al 15, una data assolutamente fondamentale per evitare la morte sportiva.