Arezzo beffato, Dal Canto: "E' un peccato, a quel punto le partite vanno vinte"

Il tecnico amaranto soddisfatto della prestazione dei suoi ma deluso dal risultato. "Nel finale quei palloni vanno presi e scaraventati fuori dallo stadio"

Alessandro Dal Canto

Alessandro Dal Canto

Arezzo, 20 novembre 2018 - «Non abbiamo voluto portare a casa la partita». Dal Canto non ha il solito tono di voce calmo e riflessivo a fine partita. Il 2-2 brucia per come è arrivato e non può non richiamare alla mente la rete del Novara del turno precedente. “Non è un discorso di fantasmi - risponde Dal Canto a chi gli fa notare il parallelo - non abbiamo voluto portare a casa la partita. Questa squadra non è stata costruita per stare in certe posizioni di classifica però a questo punto se siamo lassù e vogliamo restarci dobbiamo iniziare a pensare in maniera diversa e soprattutto a chiudere certe partite». Il riferimento è ovviamente al gol incassato al 91’. «Se a pochi secondi dalla fine sei in vantaggio devi fare di tutto per resistere. Se c’è un pallone vagante intervengo per scaraventarlo fuori dallo stadio o ci metto i tacchetti per sgonfiarlo. La partita va partita a casa».   Dal Canto sottolinea ad ogni modo la prova di Basit e del reparto difensivo. «Basit è un classe 1999 e sappiamo tutti che può avere degli alti e dei bassi. In difesa abbiamo concesso pochissimo nonostante il valore degli avversari». Al tecnico amaranto però quel gol arrivato in pieno recupero proprio non va giù soprattutto per l’atteggiamento. «Se vogliamo restare in alto dobbiamo vincere certe partite. Eravamo in vantaggio e dovevamo tenere botta. Siamo giovani, è un gruppo costruito per un altro campionato, che deve crescere passando anche da questi esami. Se vogliamo fare un salto di qualità dobbiamo migliorare sotto certi aspetti che non sono tattici, ma di personalità soprattutto». Dal Canto commenta anche il problema che ha colpito il capitano Aniello Cutolo, uscito dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo. «Nello purtroppo ha avvertito un fastidio al polpaccio nella stessa zona dove aveva accusato il primo infortunio. Dobbiamo valutarlo per capire l’entità del problema e gli eventuali tempi di recupero».