Chiudono l'arbitro a chiave nello stadio, liberato dai carabinieri: stangata al presidente

7 mesi al dirigente del Rassina che grida all'errore: "Un abbaglio, quel giorno neanche c'ero". Lancia bandierina contro giacchetta nera: altra squalifica

Maxi sanzioni tra i dilettanti

Maxi sanzioni tra i dilettanti

Arezzo, 1 novembre 2019 - Sette mesi di squalifica al presidente del Rassina e una multa di 110 euro alla società casentinese. E’ una autentica mazzata quella comminata dal giudice sportivo al club biancoverde. L’arbitro della sezione Valdarno nel suo referto infatti ha riportato la presenza di un dirigente, non indicato nella distinta, a fine partita nel recinto degli spogliatoi che ha chiuso l’impianto impedendo al direttore di gara di lasciare lo stadio se non dopo l’intervento dei carabinieri.

Marcello Lazzerini proclama la sua estraneità ai fatti. «Ho chiesto anche all’arbitro se potevo chiudere o meno il cancello. A dire il vero all’arrivo dei carabinieri non ero nemmeno allo stadio - precisa Lazzerini, presidente del Rassina - non so proprio come l’arbitro possa avermi identificato e aver scritto il mio nome.

Il ricorso? Stiamo valutando se presentarlo o meno». L’episodio si riferisce alla partita del campionato di prima categoria di domenica scorsa fra Rassina e Montagnano, vinta dagli ospiti, capolista del campionato, per 2-1. Il match si è infiammato nel finale quando all’86 il Montagnano ha segnato il gol partita contestato dal Rassina e sulla successiva espulsione di Bronchi, giocatore del club casentinese.

Poi il controverso caso finale culminato con la pesantissima squalifica del presidente Lazzerini che sostiene con forza la sua innocenza e che lui sia estraneo completamente ai fatti per cui ha subito una sospensione praticamente fino al termine della stagione, Maxi squalifica anche per il dirigente del Tegoleto che domenica era indicato in lista come guardalinee: dovrà restare fuori un anno, fino al 31 ottobre 2020.

Il giudice sportivo lo ha sanzionato perché dopo essere stato allontanato per offese verso l’arbitro «alla notifica reiterava le offese», ma non solo. «Prima di uscire tentava di di colpire l’arbitro tirandogli con forza la bandierina dalla distanza di tre metri. Il direttore di gara non era colpito perché prontamente indietreggiava».

Alla fine lasciava il terreno di gioco persistendo nelle offese. La sanzione, si legge nel bollettino, viene considerata ai fini della applicazione delle misure amministrative a carico delle società deliberate dal Consiglio Federale per prevenire e contrastare tali episodi.