Anche l'Arezzo torna in campo: il consiglio federale rovescia la scelta della Lega Pro

La decisione è di portare a termine il campionato: play off e play out in caso di ulteriore sospensione. La Cava: "Una scelta contro la logica"

La Cava e Pieroni

La Cava e Pieroni

Arezzo, 21 maggio 2020 - Dall’atteso Consiglio Federale di ieri è uscito che oltre alla serie A, dovranno tornare in campo anche serie B e C. Come, soprattutto per la categoria che ci riguarda da vicino, dove gioca l’Arezzo, francamente non si sa, visto che in pratica tutti i medici dei club e moltissimi presidenti avevano espresso un giudizio negativo e il presidente di Lega Pro, Ghirelli aveva dichiarato conclusa la stagione.

Come è possibile rispettare il protocollo sanitario? Ma il Governo, sentiti gli esperti in tema di salute, può ribaltare, almeno per la C, questa presa di posizione molto discutibile vista la situazione. Intanto non è passata la proposta espressa a larghissima maggioranza dalla C.

La linea che prevedeva lo stop immediato con promozione della prima di ogni girone, seguita dalla migliore seconda, con il blocco delle retrocessioni è rimasta solo sulla carta. Il Consiglio Federale ha detto stop, ma solo ai campionati dilettantistici, mentre per quanto riguarda i professionisti l’input è quello di tornare in campo.

Il merito sportivo e soprattutto il verdetto del rettangolo verde è il ‘caposaldo di ogni competizione agonistica, come previsto dal Cio e dal Coni’, si legge nella nota diramata dalla Figc che ha espresso la volontà di riavviare e completare le competizioni nazionali professionistiche.

La serie A, la serie B e la Lega Pro dovrebbero quindi scendere in campo non appena sarà possibile, almeno dopo metà giugno, quindi dopo almeno tre (se non quattro) settimane di allenamenti per ritrovare lo smalto giusto. Il Consiglio Federale ha così decretato anche di spostare il termine ultimo dell’attuale stagione a fine agosto, il 20 per l’esattezza, mentre la nuova stagione prenderà il via il primo settembre.

La Figc, come si legge nel comunicato, ha poi preso in esame altre due strade da intraprendere in caso non fosse possibile poter riprendere l’attività e terminare la regular season. Se l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus dovesse imporre un ulteriore blocco a quel punto verrà ‘individuato un nuovo format che comprenderà brevi fasi di playoff e playout’ al fine di individuare l’esito delle competizioni ivi incluse promozioni e retrocessioni’.

Ma se non fosse nemmeno possibile disputare gli spareggi spazio alla definizione di una classifica di merito, applicando ‘oggettivi coefficienti correttivi che tengano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni’. Riprendere il campionato in serie C è assai difficile applicando il protocollo sanitario che prevede esami periodici, tamponi, sanificazioni, trasferte blindate e ritiri in caso di positività di qualche giocatore.

Ma oltre a questo c’è anche il calendario che rende dura la ripresa del torneo per chiudere regular season disputando anche playoff e playout. Nel girone dell’Arezzo ad esempio mancano 11 giornate alla fine e ciò imporrebbe di giocare ogni tre giorni per arrivare ai playoff. Gli spareggi però tra le prime dieci di ogni girone e la fase nazionale supererebbero la data del 20 agosto.

«Devo parlare il linguaggio della verità - commenta Ghirelli - quello che è uscito dal Consiglio federale non mi soddisfa per nulla. Noi non siamo in grado di tornare a giocare, ce lo hanno detto anche i sessanta medici sociali. Non possiamo assicurare la certezza delle misure per salvaguardare la salute. Playoff e play out si potrebbero disputare? Abbiamo votato alla luce del sole, né torneremo a discutere».

Il presidente dell’Arezzo, Giorgio La Cava: «Sono allibito e non credo di essere il solo. Se quasi tutti i presidenti ma più ancora tutti i medici dei club di C hanno dato parere negativo alla ripresa, di cosa parliamo? In qiuali condizioni dovremmo riprendere? Mi auguro che il 28 maggio, il Governo prenda una decisione più saggia».