700 tifosi in curva: il viaggio, l'ansia, il boato finale. Oggetti lanciati contro le auto

Il contatto prima del match, nel mirino le macchine degli amaranto. Il portiere Pelagotti: "Ecco come sono riuscito a bloccare quel rigore"

I tifosi sulla curva di Siena

I tifosi sulla curva di Siena

Arezzo, 8 ottobre 2018 - Un lungo torpedone amaranto è quello che si è messo in marcia nel pomeriggio di ieri da Arezzo in direzione Siena. Rigomagno è stato il punto di ritrovo della maggior parte dei tifosi del Cavallino che da lì hanno poi raggiunto Siena non senza qualche intoppo. Proprio mentre le squadre stavano facendo il loro ingresso in campo ha iniziato a diffondersi la notizia anche in tribuna di alcuni disordini di lieve entità prima della partita. Alcuni tifosi bianconeri sarebbero venuti a contatto con quelli aretini in prossimità del settore ospiti.

Ne sarebbe nato un lancio di oggetti, in particolare vasi e bicchieri, verso le auto dei tifosi amaranto che stavano raggiungendo il loro settore. Ad ogni modo i 680 supporter del Cavallino una volta entrati all’interno dello stadio hanno subito fatto sentire il loro calore. Nessuna coreografia in particolare come accaduto nelle ultime due trasferte al Franchi ma cori e bandiere.

Dall’altra parte per un quarto d’ora ha regnato il silenzio dei tifosi di casa. Per diversi esponenti della curva Lorenzo Guasparri quella con il Siena è stata l’ultima partita, almeno per diversi anni. Nei prossimi giorni arriveranno a loro carico le sanzioni per i disordini per partita playoff tra Siena e Reggiana. La partita è un crescendo di emozioni.

Con le due squadre che si affrontano a viso aperto, almeno fino all’espulsione di Basit, aretini e senesi spingono le rispettive formazioni a caccia del successo. Il colpo d’occhio è davvero notevole sui 680 aretini stipati sulle due tribune del settore ospiti che si fanno sentire e notare più dei tifosi di casa ai quali è dedicato uno striscione.

«La sconfitta al Comunale è finita al Quirinale» scrivono i tifosi amaranto per ricordare il successo interno dello scorso campionato che è costato la promozione alla Robur. C’è da soffrire per due uomini in meno e un rigore contro che Pelagotti neutralizza e viene festeggiato come un gol.

Ma l’emozione più grande è a fine partita quando lo 0-0 viene salutato al pari di un successo. Il portiere Pelagotti: «Devo ringraziare il nostro preparatore atletico sul rigore parato. Mi ha detto da quale parte tuffarmi. In assoluto un pari d’oro per come è arrivato».