Arezzo sogna: "Giocando così, chi ci batte?"

Il giovane Lazzarini sarà premiato stasera dal Museo Amaranto con la "Rovesciata d’oro" e il riconoscimento "Lauro Minghelli"

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di Andrea Lorentini

Il graffio della grande squadra nel momento più importante. Il colpaccio sull’Amiata vale doppio perché era uno scontro diretto e permette di accorciare a -2 sulla testa della classifica, ma soprattutto allontana il periodo di flessione culminato con la giornataccia di Ostia. Contro la Pianese gli amaranto hanno mostrato una prova di forza che è un chiaro messaggio a tutto il campionato: chi vuole vincere deve fare i conti con la squadra di Indiani. Un successo che rimette il Cavallino in pista e rilancia in maniera prepotente le ambizioni di promozione. Serviva una prestazione del genere per tutto l’ambiente. Inutile girarci attorno, quello di Piancastagnaio era uno snodo cruciale e l’Arezzo è apparso solido e convincente. Ha meritato la vittoria per gioco, occasioni create, carattere.

Trascinato anche da oltre 600 aretini che hanno colorato di amaranto la tribuna coperta. A livello mentale, come ha sottolineato Indiani nel post partita, sono tre punti fondamentali. Adesso occorre dare continuità e inanellare un filotto da qui alla sosta di Natale. Tutta la squadra ha giocato su alti standard di rendimento. La difesa non ha concesso quasi nulla al miglior attacco del girone, a centrocampo Settembrini si è eretto a leader trascinando il resto del reparto. Davanti encomiabile Pattarello per lo spirito di sacrificio, mentre la perla di Convitto ha impreziosito un pomeriggio già perfetto.

Ma sono tanti coloro che meritano una menzionale speciale. Tra questi c’è sicuramente Mirko Lazzarini. Una prestazione sontuosa la sua insieme all’altro centrale Polvani. Questa sera sarà premiato dal Museo Amaranto con un doppio riconoscimento: la "Rovesciata d’oro" e il premio under "Lauro Minghelli" per la stagione 2021-22 "E’ un grande onore per me per il significato che portano questi premi. Per ciò che rappresenta la figura di Minghelli per Arezzo e per la tifoseria – ci racconta Mirko – ringrazio il Museo Amaranto e tutti coloro che hanno pensato al mio nome. Sono arrivato soltanto lo scorso dicembre e in poco tempo sono riuscito a farmi apprezzare".

Lazzarini torna, ovviamente, sulla vittoria di domenica. "Sono stati tre punti fondamentali che devono servici da lezione. Se giochiamo sempre così non ce n’è per nessuno. Abbiamo riscatto la prestazione negativa di Ostia dove non c’era riuscito niente e dimostrato quello che è il nostro reale valore. Adesso dobbiamo tenere lo stesso atteggiamento contro ogni avversario. A cominciare da domani ad Orvieto in coppa e poi domenica contro il Tau". Lazzarini rappresenta, senza dubbio, una delle note più positive di questa prima parte di stagione. In estate l’intuizione di Indiani che l’ha trasformato in un centrale difensivo e Mirko si è imposto alla grande in un ruolo per lui nuovo. "Quando sono stato riconfermato, non essendo più un under, sapevo che a centrocampo avrei potuto trovare meno spazio. Poi il mister, durante la preparazione, mi ha provato in mezzo alla difesa ed è cominciata tutta un’altra storia". Ci ha messo molto del suo, ma anche il modo di difendere dell’Arezzo lo ha aiutato. "Teniamo una linea molto alta. Lavoriamo su duelli individuali. Difendendo così alti facciamo poche diagonali o coperture e questo mi avvantaggia non essendo un difensore puro".

Sul mercato, dopo l’ingaggio di Foglia, Giovannini è concentrato sugli under. In particolare sul classe 2004 da inserire in organico dopo l’uscita di Lorenzini. La strategia del dg è quella di pescare da società professionistiche.

Per il centrocampo è venuto fuori il nome di Ettore Arduini del Fiorenzuola, classe 2003.

In uscita, vista l’incertezza sulle condizioni di Damiani, è stata congelata la cessione del centrocampista, 2004, Dema.