Arezzo senza respiro: due partite per volare

Mercoledì il recupero con il Terranuova Traiana nonostante le perplessità della Figc e domenica la trasferta a Civita Castellana

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di Andrea Lorentini

"Domenica si va tutti a votare e da lunedi si ricomincia la preparazione per la gara contro il Terranuova". Così Paolo Giovannini sabato pomeriggio. Tra una battuta sulla tornata elettorale e la necessità di dover riprogrammare il lavoro per affrontare nell’infrasettimanale gli 86 minuti più recupero che restano del derby interrotto sul nascere causa impraticabilità di campo del comunale. L’Arezzo è, dunque, pronto a rimettere nel mirino il secondo atto della sfida contro la matricola valdarnese che si giocherà tra 48 ore, con fischio di inizio alle 17. In giornata è attesa anche l’ufficialità della Lega che dovrà dare il via libera definitivo.

Da quanto filtra, qualche resistenza per concedere il nulla osta pare che ci sia stata da parte degli uffici federali. Da regolamento bisogna attendere almeno il secondo mercoledì successivo alla sospensione per rigiocare, ma in questo caso a prevalere è stata la volontà (o meglio la forzatura) di entrambe le società che già dopo l’interruzione del signor Cardella, si erano accordate per scendere nuovamente in campo mercoledì prossimo in concomitanza con il turno regolare di campionato quando sarà in programma la quarta giornata che era stata posticipata per le elezioni politiche. E così, dopo la domenica di riposo concessa da Indiani, nel pomeriggio l’Arezzo riprende la preparazione con una seduta pomeridiana, mentre domani è in programma la rifinitura.

Questa sarà anche l’ultima settimana nella quale Settembrini e compagni si alleneranno all’antistadio. Dal 1° ottobre, infatti, gli amaranto si traslocheranno per circa un mese ad Alberoro in quanto sul terreno del Lebole verrà effettuata la semina.

A proposito di manto erboso, dopo la sospensione di sabato, è emersa qualche perplessità sull’efficacia del sistema drenante del Comunale. Perché è vero che la pioggia è caduta con intensità, ma forse era lecito attendersi una tenuta migliore del terreno di gioco che in passato era stato considerato tra i migliori d’Italia. A corroborare la tesi del peggioramento della funzionalità ci sono anche i numeri. Mai prima d’ora al comunale, in sessantuno anni di storia era stata sospesa una partita per pioggia. Non è escluso che la società possa intervenire per effettuare dei lavori di miglioria per evitare che possa ripetersi un’altra criticità.

Oltre alla discussione sul drenaggio dello stadio, la sospensione del derby dopo appena 4 minuti ha fatto passare in secondo piano, le scelte di Indiani. Il tecnico di Certaldo aveva rivoluzionato il reparto difensivo cambiando, a sorpresa, tre uomini su quattro lasciando in panchina Risaliti e spedendo addirittura in tribuna Lazzarini fin qui sempre titolare.

A centrocampo fuori anche Damiani, uno dei migliori a Figline, per inserire l’altro 2003, Bianchi. Come sarebbe finita nessuno può saperlo, così come non possiamo escludere che mercoledì venga riconfermato lo stesso undici o effettuate variazioni. Di certo quello che ha mandato Indiani è un segnale chiaro e che l’allenatore ha più volte ripetuto: in questa rosa sono tutti potenziali titolari. Al turnover, anche massiccio, dovremo abituarci. Almeno lui al motto "squadra che vince non si cambia" non ci ha mai creduto.