di Andrea Lorentini Allarme no, preoccupazione sì. Il pari di Montespaccato, acciuffato proprio sui titoli di coda della partita, ha certificato il momento di flessione dell’Arezzo. Nell’ultimo mese gli amaranto hanno vinto una sola volta raccogliendo appena 6 punti nelle ultime cinque partite e facendosi recuperare quattro lunghezze dalla Pianese che proprio domenica scorsa ha operato il sorpasso in testa alla classifica. Di fatto l’andamento lento dell’ultimo periodo ha esaurito, non solo, il tentativo di fuga, ma costringe ora la squadra di Indiani nello scomodo ruolo di inseguitore della nuova capolista. In sostanza c’è stato un Arezzo che ha volato nelle prime sei giornate conquistando 18 punti (ovvero vincendole tutte), mentre ha frenato visibilmente nelle successive cinque. Il dato che balza maggiormente all’occhio in negativo riguarda, però, la differenza reti: 13 gol fatti nei primi 6 turni e uno subito, appena 4 gol a referto nell’ultimo mese e 3 incassati. I numeri evidenziano una tendenza ormai nota da tempo e cioè che la squadra, da un certo punto in poi, ha iniziato a fare una fatica tremenda a segnare. Sotto accusa sono finiti gli attaccanti, ma è un problema più generale perché anche gli altri reparti non stanno dando quell’apporto necessario così come è ormai atavica l’incapacità a sfruttare le palle inattive. Basti pensare che dall’inizio del campionato l’Arezzo ha battuto 84 calci d’angolo che hanno prodotto la miseria di due segnature. A fare da contraltare c’è una squadra che non molla mai, che dimostra di avere qualità caratteriali e attaccamento alla maglia e che nelle difficoltà trova sempre la forza di reagire. Negli ultimi 180 minuti contro Livorno e Montespaccato si è trovata sotto nel punteggio ed è stata capace di rimontare. L’Arezzo ha dimostrato di avere un’anima che per vincere i campionato serve eccome, ma da sola non basta. E’ chiaro che alla riapertura del mercato Giovannini dovrà intervenire per risolvere quei difetti che appaio ormai conclamati. Undici giornate sono un tempo sufficiente per comprendere che manca un centravanti che concretizzi la mole di gioco. Nelle intenzioni della rosa costruita in estate, Diallo e Boubacar erano stati scelti come i terminali offensivi, ma né l’uno né l’altro sono riusciti ad incidere. Se torniamo ai numeri il confronto con le coppie d’attacco di Pianese e Poggibonsi, solo per citare le due più diretti rivali al momento, è impietoso. Nelle fila degli amiatini il capocannoniere è Rinaldini con 6 centri, seguito da Kouko e Kondaj a 5. I vald’elsani possono contare sugli 8 gol di Riccobono (miglior marcatore del girone) e i 7 di Vieri Regoli. Diallo è fermo a 2, Boubacar ancora al palo. Non va meglio per gli esterni: Convitto è andato in rete tre volte, Gaddini due, Pattarello e Bramante appena una. Un divario che si traduce in punti persi per strada. Urge, dunque, porre rimedio. Da qui all’apertura del mercato ci sono ancora due partite (Grosseto e Ostia). La priorità, adesso, è tornare subito a vincere.