Arezzo allo sbando umiliato dal Padova

Autentica Caporetto, 0-5 da incubo, ultimo posto e prospettive nerissime. Dopo un quarto d’ora partita già chiusa

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PADOVA

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( (4-3-3): Tamma; Mosti,5 Borghini, Baldan, Aly; Foglia, Maleš (16’ st Di Nardo), Bortoletti; Cutolo, Pesenti (30’ st Cerci), Merola (16’ st Sane). A disposizione: Tarolli, Maggioni, Cipolletta, Gilli, Sportelli, Sussi. Allenatore: Camplone.

PADOVA (4-3-3): Vannucchi; Germano, Andelkovic, Gasbarro, Curcio; Della Latta (15’ st Saber), Ronaldo (33’ st Biancon), Mandorlini; Santini (21’ st Bifulco), Nicastro (22’ st Soleri), Buglio (15’ st Jelenic). A disposizione: Burigiana, Vasic, Pelagatti, Bifulco. Allenatore: Mandorlini.

ARBITRO: Acanfora di Castellammare di Stabia, assistenti Valletta di Napoli - Lattanzi di Milano). Quarto uomo: Angelucci di Foligno.

MARCATORI: pt 8’ Della Latta, 13’ Nicastro, 36’ Ronaldo; st 13’ Buglio, 32’ Ronaldo.

di Fausto Sarrini

Una mazzata tremenda, l’ennesima, anzi stavolta l’Arezzo finisce ko, umiliato, annientato. Il Padova è squadra vera, che può lottare per il ritorno in B, l’Arezzo è solo un’accozzaglia senza capo nè coda e i primi responsabili sono coloro che hanno costruito un organico così. Portiere e difesa da incubo, centrocampo che non sa difendere e proporre, attacco inesistente. Un punto in sei partite, ultimo posto, mai successo un inizio così pessimo nella quasi centenaria storia del calcio aretino. Con tutto il rispetto per le persone, ma ci sono giocatori che farebbero molta fatica nella categoria inferiore. E dire che questa società sta spendendo e investendo, ma un altro conto è la competenza per fare la squadre. Nemmeno il cambio di allenatore, dal giovane Potenza all’esperto e più affermato Camplone, di questo passo può servire. Premesso che Camplone è appena arrivato ma il compito che lo aspetta è durissimo, ai limiti della missione impossibile. Al calciomercato sono stati fatti danni, ora servirebbe come il pane trovare rinforzi fra gli svincolati, altrimenti si retrocede dritti in serie D, c’è poco da aggiungere. Vedere anche giocatori veri come Foglia e Cutolo finire nel caos generale fa tanta tristezza.

La partita termina praticamente subito con i gol di Della Latta e Nicastro di testa, lasciati soli di colpire. In tredici minuti 0-2, si potrebbe chiuderla lì evitando un autentico calvario. Ronaldo, che non è neanche parente del fenomeno portoghese ma a questi livelli è giocatore di spessore, firma il 3-0 dopo un madornale errore di Borghini. Nella ripresa l’ex Buglio sigla il 4-0 in mischia con difesa e portiere che non ne indovinano una.

C’è ancora tempo per l’esordio di Cerci e il pokerissimo con un tiro da fuori di Ronaldo e il giovane Tamma che si fa sorprendere ancora una volta.

I pochi tifosi in curva contestano, chiamano la squadra alle sue responsabilità.

Ma non è l’impegno che manca, purtroppo non ci sono qualità e quantità e anche i pochi all’altezza sono in confusione totale. La colpa è di chi ha costruito questo Arezzo fra i peggiori della storia, compresi quelli delle categorie inferiori.

Per quello che si può fare, è necessario trovare subito qualche svincolato per evitare una retrocessione in modo umiliante. E domenica all’Helvia Recina di Macerata col Matelica non si può più sbagliare. Il compito che aspetta Camplone, il cui valore non è in discussione, è davvero tremendo

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