Sanremo, il ruggito dei Negrita: da domani al Festival, poi disco e tour

La band aretina già protagonista sotto i riflettori: dalle classifica Amazon sul podio delle vendite tra i partecipanti alla kermesse

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Arezzo, 4 febbraio 2019 - La festa parte domani ma già i Negrita hanno conquistato il centro della scena. I preliminari di Sanremo dimostrano che il gruppo aretino è uno di quelli di punta nel cartellone del Festival. Anche se non sempre sui social. Ad esempio su Twitter in tanti li sorpassano come numero di fans: sono dodicesimi con 60.700 impegnati a seguirli, tanti meno di nomi ben minori del panorama musicale italiano. Va più o meno sulla stessa linea su Facebook, anche se con numeri decisamente superiori.

Restano lontanissimi dai tre milioni di followers di Anna Tatangelo ma sono quindicesimi con 563.824 appassionati della loro musica e delle loro vicende. Se però segui il termometro degli acquisti di dischi, misurati in questo caso da Amazon, eccoli subito sul podio. I Negrita strappano la seconda posizione in Piemonte mentre si piazzano terzi nelle restanti regioni: unica eccezione la Campania, dove sono costretti a «inchinarsi» all’eterno idolo locale Nino D’Angelo.

La loro regione forte a sorpresa non è la Toscana, forse per la classica massima latina che non vede i profeti dominare in patria, ma la Lombardia. Però stavolta arrivano al Festival decisi a giocarsi le loro carte. Tra l’altro forti di un album in uscita: titolo? «I ragazzi stanno bene 1994 - 2019»: sotto la copertina il pezzo di Sanremo ma soprattutto una raccolta che è pronta a celebrarne i 25 anni di carriera. Ben 32 brani. E a ruota arriverà il tour: una «macchina da guerra», pronta ad accendere i motori in vista del debutto.

Venticinque anni nei quali c’è anche la loro altra e unica esperienza sull’Ariston: 16 anni fa. Tanti ce ne sono voluti per convincerli a tornare sotto i riflettori del festival. «Quell’esperienza – racconta Drigo alle agenzie – ha lasciato il segno. Fu una scelta acerba, con un brano sbagliato e mai più eseguito neppure dal vivo. Arrivammo terzultimi e ci sentivamo fuori contesto».

Ma i fantasmi del passato sono già archiviati. «Ci avevano chiamato anche un anno fa, ma non c’erano i tempi tecnici e declinammo l’invito», spiegano. Il brano è una riflessione sulle nuove generazioni, sui giovani e la loro idiosincrasia ad accettare le imposizioni, da chiunque vengano.

Per la serata dei duetti sono stati chiamati Enrico Ruggeri («uno come noi, non ha mai fatto il botto da stadio ma ha sempre mantenuto un certo valore artistico») e Roy Paci («una sicurezza»). Per ora le pagelle le danno loro: da martedì comincia l’esame