AREZZO 16 febbraio 2012 - Sarà un ritorno in Toscana quello de "La Fame di Camilla", band di origini baresi che venerdì sera sarà protagonista al Velvet Underground di Castiglion Fiorentino dove presenterà il suo nuovo lavoro, l'album "L'Attesa", in voga già dal 31 gennaio. Dopo l'approdo al Festival di Sanremo 2010 con il brano "Buio e Luce" e l'esperienza all'Heineken Jamin' Festival a Mestre (al seguito di band come Stereophonics, Cranberries e Aerosmith), la "Fame di Camilla" è già in viaggio per la nuova tournée.

E' il batterista Lele Diana a parlare a nome del gruppo e, neanche a dirlo, ribadisce il forte legame con la terra aretina: "Il disco l'abbiamo fatto tra il colli toscani insieme a Fabrizio Barbacci dei Negrita; abbiamo un bel rapporto con tutta la Toscana e soprattutto con Arezzo".

C'è stato un forte passaggio tra il vecchio e il nuovo album?
"Sicuramente "L'Attesa" è un disco più maturo, ma in realtà fa parte di un percorso, è nato in tour quindi in due anni in cui abbiamo fatto oltre 150 date; è un album più live e dal punto di vista delle sonorità c'è un cambiamento rispetto a "Buio e Luce", è più d'mpatto e anche a livello di scrittura è più diretto, un po' meno ermetico, più facile da arrivare".

Con il singolo "Susy e L'Infinito" c'è stato un buon riscontro. E' il pezzo che più rappresenta il vostro nuovo lavoro?
"E' difficile che una sola canzone rappresenti tutto l'album, si dovrebbe sentire ogni singolo brano. Il nuovo lavoro è rappresentato da ogni traccia e "Susy e l'Infinito" è un po' il biglietto da visita: una cosa fresca, una canzone che ha avuto un ottimo riscontro alla radio e in giro. E' l'unico pezzo che non ha scritto Ermal, ma invito ad ascoltare tutto il disco perché è qui che è racchiuso tutto lo spirito della band".

Siete da poco tornati dalla tournée con i Negrita nella quale avete aperto i concerti di Padova, Torino e Milano. Sensazioni straordinarie?
"E' stata un'escalation a partire da Padova, Torino, poi c'è stata la botta al Forum: 12 mila persone, sold out… è stato bellissimo. Tra l'altro ci hanno riservato una bella accoglienza perché a Milano abbiamo uno zoccolo duro di fan. Personalmente il concerto di Milano lo metto al pari o giusto un gradino sotto l'Heineken come bellezza ed emozione di palco, è stato bello fare un set del genere e ringraziamo infinitamente i Negrita per averci dato questa possibilità".

Davanti avete una lunga serie di date per il vostro Tour. La tappa che avete più a cuore sarà quella di casa?
"Io mi baso sul tour precedente, quindi sui vari pubblici che abbiamo incontrato: si suona bene in tutta Italia, ma è certo che quando suoniamo a casa è diverso. A Bari abbiamo già fatto la data zero ed è sempre un'emozione in più, è sempre un po' più difficile; abbiamo già detto all'anteprima che temevamo più i mille di Bari piuttosto che i 12 mila del Forum, anche perché c'è tanta attesa intorno e tanta attenzione nei tuoi confronti. In altre città quando arrivi non vedi quello che c'è tutto intorno, mentre a casa noti la locandina, senti parlare, ci sono i giornalisti che ti fanno le domande… senti il peso della responsabilità. Il pubblico alla fine è bello dappertutto, dalla Sicilia che ci ama, alla Toscana, a Milano, a Roma".
SAVERIO CRESTINI