Montevarchi, Feste del Perdono. Il bilancio dell'assessore Isetto

L'assessore si è mostrata molto soddisfatta, soprattutto della riposta della gente. "La città è stata anche un punto di riferimento importante del talento artistico musicale e canoro".

Uno degli spettacoli del Perdono di Montevarchi

Uno degli spettacoli del Perdono di Montevarchi

Arezzo, 11 settembre 2019 - “Montevarchi punto di riferimento anche del talento artistico musicale e canoro”. L’assessore alla Cultura e Promozione del Territorio Maura Isetto traccia un bilancio del Perdono che oltre alle iniziative legate alla Rievocazione Storica e al Gioco del Pozzo, da sempre eventi clou della festa settembrina, ha proposto un ricco cartellone di spettacoli tutti partecipati dalla cittadinanza. Com’è avvenuto sabato scorso per l’esibizione dei “SoundOttanta”, lo storico gruppo montevarchino composto da Andrea Pini alla voce, Claudio Spalletti alle tastiere e voce, Errico Pesucci al basso, Fabrizio Grazzini alla batteria, Alberto Bazzanti alla chitarra e voce e quest’anno caratterizzato dal debutto del chitarrista di fama internazionale Alan Pace. L’organizzazione in questo caso è stata curata dal Club Delfosub, la onlus che si occupa di promuovere occasioni di attività acquatiche e subacquee per normodotati e diversamente abili. E’ stato soltanto l’ultimo di una lunga serie di appuntamenti proposti in diversi spazi del centro e che hanno registrato il tutto esaurito:

“Mi ha fatto molto piacere – riprende Isetto – vedere tanti concittadini, e non solo, partecipare agli spettacoli in programma che confermano quanto la nostra città sia un punto di riferimento importante anche del talento artistico musicale e canoro, che si rinnova di generazione in generazione ma che soprattutto ha ormai raggiunto livelli altissimi. Iniziative che, tengo a sottolineare, sono state organizzate e realizzate dai nostri artisti montevarchini trascinando il pubblico nel divertimento grazie alle ottime performance”. Intanto, riguardo agli eventi collaterali del Perdono, rimarrà aperta fino al 22 settembre la mostra dal titolo “Da pietra in arte”, una personale di Sergio Bartoli, artista montevarchino che da tanti anni cura realizza opere in mosaico fiorentino con l’utilizzo di pietre dure. E’ allestita in Palazzo del Podestà ed è stata inaugurata proprio nei giorni di festa.

E’ una bella storia quella di Bartoli e del suo grande amore per le pietre dure di tutto il mondo, ma soprattutto per quelle del territorio. Ha avuto come maestri grandi fiorentini come Bruno Lastrucci e Renzo Scarpelli e negli agli anni 70 ha costruito dal nulla un laboratorio sotto casa e ne ha fatto il centro del suo lavoro e della sua passione divenendo, nonostante il suo daltonismo , un artista del “ Commesso Fiorentino “.Quando è andato in pensione ha continuato a coltivare questa sua grande passione e ha poi deciso di donare una sua opera al comune di Montevarchi: un quadro che raffigura lo stemma della città. Il dipinto, terminata la mostra, sarà appeso e custodito all’interno del Palazzo del Podestà, in una nicchia collocata nella zona riservata ai matrimoni.