Mix, Pippo Baudo mattatore: "Cortona magica, l'ho scoperta con Jovanotti" / FOTO

Il presentatore si racconta al festival e si gode una passeggiata in centro. Il ricordo di Camilleri, le riserve sulla televisione di oggi

Pippo Baudo al Mix

Pippo Baudo al Mix

Arezzo, 18 luglio 2019 - «Mio padre avrebbe voluto che diventassi avvocato, sono stato una delusione. Invece ho calcato il palcoscenico fin da bambino. La mia prima volta di fronte ad un pubblico fu nella veste di figlio di Santa Rita in uno spettacolo di paese. Quel profumo del palcoscenico mi ha eccitato da subito. Ascoltavo la radio e mi emozionavo e intanto imparavo l’italiano corretto, che mi è servito per sfondare nei primi provini a Roma». Posti in piedi nel salotto letterario del Mix per ascoltare un garbato e simpaticissimo Pippo Baudo incalzato nel racconto della sua carriera di diamante con la televisione italiana dal direttore del centro di produzione Rai di Napoli Francesco Pinto.

«Ho fatto un patto con i miei genitori. Mi sono laureato con una sessione di anticipo e ho strappato la possibilità di partire alla volta di Roma. Mio padre mi ha concesso due mesi di tempo poi sarei dovuto tornare. Sono partito con un treno di terza classe con i vestiti di scena in valigia. Sono arrivato a Roma dove ero ospite della cara zia Giorgina. La prima tappa non fu il Colosseo ma via Teulada. Mi aspettavo un boulevard di luci stile Hollywood invece sono rimasto molto deluso. Ho chiesto di poter fare un provino. Andò come sperai. Poco dopo ho salutato zia Giorgina e mi sono trasferito nella pensioncina Elios dove almeno non sentivo russare la zia!».

Nella carrellata«bignamesca» del Pippo nazionale si parla di tanti grandi della televisione, colleghi, ma soprattutto amici. Da Renzo Arbore a Corrado, passando perMike Buongiorno ed Enzo Tortora, Claudio Villa oltre a Mina per cui Baudo ha parole di ammirazione indiscusse. «Ci ho messo tanto a decidermi a raccontare tutta la mia carriera. Rileggendo mi sono reso conto che mi sono dimenticato molte cose, mi sa proprio che dovrò correre ai ripari con una seconda puntata!».

«Nella mia vita ho incontrato persone importantissime, ho fatto 13 festival di Sanremo affrontando pazzi che si volevano buttare dalla galleria o i metalmeccanici che volevano addirittura bloccare la manifestazione. Il mio rapporto con Luis Amstrong rimane nella storia, visto che fui costretto a togliergli la tromba di bocca e portarlo fuori dal palcoscenico».

Uno sguardo malinconico alla televisione di oggi. «E’ poco impegnata culturalmente soprattutto quella di Stato che spesso dimentica di essere un servizio pubblico. C’è troppo gossip. Servirebbe più storia e più letteratura, più conoscenza». Inevitabile un pensiero in ricordo del grande Camilleri. «Un letterato che ha inventato una linguaggio, un nuovo vocabolario completamente inedito, un po’quello che ha fatto Manzoni con i Promessi Sposi. Ci mancherà molto la sua ironia. Ogni racconto era estasiante».

Un pensiero affettuoso Baudo lo riserva anche alla città di Cortona: «Qualche anno fa ho avuto un cicerone d’eccezione, Lorenzo Cherubini che mi ha fatto conoscere una Cortona inedita. Devo dire che questa città ha un fascino irresistibile. Ogni volta che penso a questa città penso anche al grande Franco Migliacci e al suo paese che sai sulla collina».