"I Ragazzi di Arnolfo". Un gruppo di pensionati sangiovannesi diventati musicisti

Trascorrono la loro giornata sotto al Loggiato di Palazzo d'Arnolfo ma da qualche mese si cimentano in concerti di piazza. L'ultimo, venerdì scorso.

I Ragazzi di Arnolfo

I Ragazzi di Arnolfo

Arezzo, 09 aprile 2018 - Hanno iniziato per gioco. Adesso sono richiesti da più parti. Un amore per la loro città sfociato in una serie di iniziative che stanno coinvolgendo la città di San Giovanni Valdarno. Loro sono “I ragazzi di Arnolfo”. Per essere ragazzi, sono un po’ cresciutelli, dato che parliamo di over 70, ma non conta l’età, conta lo spirito e loro, di spirito, ne hanno da vendere. San Giovanni è una città nella quale l’aspetto sociale e goliardico, per fortuna, è ancora una ricchezza da mantenere e da coltivare. E lo testimonia un gruppo di amici, venticinque per l’esattezza, che tutti i giorni si ritrova sotto al loggiato di Palazzo d’Arnolfo per socializzare. Una parola ormai sconosciuta, che nella città di Masaccio è ancora di moda. Scambi di battute, discussioni sul calcio e poi, la genialata in stile “Amici Miei”.

Lo scorso mese di ottobre i “Ragazzi di Arnolfo” hanno infatti iniziato a cantare, con sullo sfondo lo storico edificio di Arnolfo di Cambio. Una performance improvvisata che si è poi trasformata in una consuetudine. E’ nato così un gruppo musicale formato da venticinque componenti, tutti ultrasettantenni – il più anziano ha 92 anni - che si è esibito sotto le feste di Natale, in piazza Cavour, di fronte alla ruota panoramica, e che ha poi continuato ad esibirsi all’interno delle case di riposo. Venerdì sera un nuovo appuntamento in centro a San Giovanni, con il “Concerto di Primavera”, di fronte alla Pieve di San Giovanni Battista. Sia a dicembre che l’altro ieri eccezionale il numero di persone che ha partecipato alle performance, a testimonianza di una popolarità che ha raggiunto livello forse impensabili. “

Ci divertimmo molto al concerto improvvisato dell’autunno scorso – racconta Mauro Bighellini, uno dei promotori - , e decidemmo così di continuare. Iniziarono le prove prima alla sala della musica, poi all’Acli e chiedemmo l’aiuto al dottor Michelini, specializzato in ottava rima, che venne ad accompagnarci con la chitarra”. Il primo vero concerto è stato quello del 14 dicembre. “C’era tanta gente a vederci – ricorda Bighellini -. Proponemmo un repertorio swing e concludemmo lo spettacolo cantando una delle celebri canzoni di Renato Zero, il Carrozzone”. Venerdì sera, poi, il “Concerto di Primavera”, di fronte ad un eccezionale numero di persone confluite in piazza Cavour. In questa occasione i “Ragazzi di Arnolfo” si sono superati, proponendo addirittura quattro pezzi d’opera: “La Traviata”, “Nessun Dorma”, “la Donna E’ Mobile” e la ”Tosca”.

Poi altri brani celebri come “Rosamunda” e “Mamma”, con l’accompagnamento di due chitarre. Alla fine applausi a scena aperta. “ Noi viviamo veramente la nostra città, animandola anche con zingarate stile Amici Miei – conclude Bighellini – . La viviamo perché la amiamo. E quando non ci saremo più, San Giovanni rischia di fare la fine che hanno fatto altre città”.