Frassica strega la notte del Mix: risate, equivoci, canzoni e tutto esaurito in piazza

Il comico con un gruppo di sei musicisti fa il "guastatore" dei pezzi più famosi della musica italiana in una no-stop fino alle soglie della mezzanotte

Frassica dopo lo spettacolo

Frassica dopo lo spettacolo

Arezzo, 22 luglio 2018 - "E ora organizziamoci: le donne di sesso femminile a sinistra ma in ordine alfabetico". Frassica si organizza e il pubblico del Mix si smezza dalle risate. Lo spettacolo del guastatore universale, dell'avanspettacolo fondato su un calembour di parole scorre e si srotola in piazza Signorelli.

Lui, il mattatore di serata, si presenta con un gruppo di sei musicisti, che sembrano anche fisicamente scelti alla bisogna: dal sassofonista ("suona sax ma anche sassofono, tromba, trombetta, trombina") con il ciuffo al chitarrista imbranato, dal solista che saltella a tempo pieno ma accetta qualunque tipo di scherzo al batterista compatto come una cucina economica.

Però gli regalano un tappeto di note travolgente, nonc'è pezzo che cantino che la gente non conosca. Accennano una frase e il pubblico la completa, non si fanno mancare niente, da bandiera gialla ai cugini di campagna.

"Voglio andare a vivere con i cugini di campagna" intona Frassica sulla musica di "Un italiano".Ma a ruota diventa "Voglio andare a vivere con Ivana Spagna" e la gente ricomincia a ridere.

"Guardate, lui suona la tastiera ed è di Napoli: gli piace la tastiera napoletana". Le parole si incrociano e si fondono nella notte di Cortona. "Lui voleva fare il musicista ma la sua famigli anon voleva: perché tutti fanno i farmacisti, sposano i farmacisti, escono con i farmacisti. Per fare il musicista è uscito di casa a quattro anni e mezzo". La corsa in conservatorio, malgrado gli schiaffi e le torture. "Ma ha aspettato di diventare maggiorenne rimanendo davanti al conservatorio".

Il reale resta fuori dalla piazza, in una Cortona che al sabato sera prova l'ebbrezza del pienone in un centro che brulica di gente e tra le auto che alle barriere di ingresso vengono respinte di nuovo fuori, e il surreale si conquista il centro della città.

"Di dove sei? Da dove vieni?" Frassica guida il classico concorso a premi con un tipo delpubblico. "Sei di Roma? Ah, sì la conosco: conosco via Momentanea, vivo sul Tevere che prima si chiamava Po, era kl'ex...Po". Il signore vince un viaggio mirabolante a sue spese.

"I nani erano diciassette: Mammolo, Pisolo, Cucciolo, Sandalo, Cutolo (quello cattivo), Vandalo...". Le sedie sono al tutto esaurito, in prima fila si affaccia anche il sindaco Basanieri: i bar di lato si godono la loro posizione quanto mai strategica nelle giornate del Mix

"San Crucibo non si sposò mai, era molto affezionato ai genitori, in particolar modo al padre e alla madre. Fece mile mestieri, per l'esattezza 604". La chiave del festival,quella della contaminazione e dell'incrocio di generi, nello spettacolo di Frassica trova quasi la sua sublimazione, perché mentre parla tutto si fonde e si ricompone come in un enorme barattolo di maionese, che pure non impazzisce mai.

"San Crucibo era talmente precoce che a nove anni già sapeva suonare il pianoforte da 12 anni". Lancia il disco del gruppo ("l'ultima canzone è a scelta, quindi cambia secondo i gusti dell'acquirente") e firma le cope del libro "Novella Bella". Annuncia che tra due settimane inizierà a Spoleto le riprese di don Matteo ("I vertici Rai si sono riuniti per ore e ore, alla fine hanno deciso che il seguito di Don Matteo 11 si chiamerà Don Matteo 12"), grida come da rodato cantante il nome di Cortona.

"San Crucibo amava molto gli animali, il cavallo, il caciocavallo, il toto riservato (il top secret) e il topo da sfilata (il top model)". Intona perfino Che sarà, la canzone dedicata a Cortona: ma senza pietà contro qualunque testo la rifonde in pochi secondi con un'altra. La legge è uguale per tutti nella notte che precede la chiusura del Mix. Basta organizzarsi, "A sinistra le donne di genere femminile in ordine alfabetico, a destra..."