Folla all'Orciolaia: e l'ex vicesindaco canta e guida il karaoke

Giuseppe Marconi da inventore della formula al microfono. Il Carnevale parte tra migliaia di persone, il campo scuola si trasforma in un carosello di occasioni per tutti

Giuseppe Marconi al carnevale

Giuseppe Marconi al carnevale

18 febbraio 2019 - Che ci fanno due «uomini ragno» sul trenino dell’Orciolaia? Sono lì, fianco a fianco, nella loro divisa sociale fatta di ragnatele impenetrabili: messi insieme faranno non più di dieci anni complessivi ma proteggono con i loro super poteri il carnevale aretino. Un carnevale che ha trovato al campo scuola il suo habitat ideale. Lo trasforma in una sorta di campus, anzi in una cittadella in maschera.

Dove tutti si ritagliano il loro spazio. I bambini sul trenino, le ballerine delle scuole aretine sulla rampa verticale che troneggia tra i carri, parecchi babbi e nonni dietro alle ballerine brasiliane invitate per l’edizione del debutto. Prima di salire sul carro e scatenarsi, le bellezze di oltre oceano stazionano tra il Palaffari e la cittadella colorata, spostando per una mezz’oretta il baricentro dell’attenzione da Arlecchino e Brighella.

Poi irrompe il samba e la festa si completa. Il più scatenato è Beppe Marconi,l’inventore dell’Orciolaia: fino a pochi anni fa era vicesindaco e guidava i conti del Comune ai tempi di Fanfani. Ora canta e gli passa: microfono alla mano lancia il karaoke. Parte con «Una vita in vacanza», il pezzo trasgressivo dello Stato sociale, e poi spazia a volontà tra gli ultimi Sanremo e quelli dei pionieri. Compresi i pezzi a richiesta, sorta di juke-box umano.

Lui e Enzo Scartoni si contendono ormai da anni il trono del karaoke: e prima o poi dovremmo organizzargli un contest, una grande sfida all’ultimo pezzo. Intanto il carnevale parte in quarta. Il primo sole primaverile affolla il rettangolo verde oltre ogni debutto degli ultimi anni. Qualcuno comincia perfino a capire che parcheggiando al Palaffari trova posto ed entra in un minuto.

Capiscono subito invece che l’ingresso costa 5 euro, perché glieli chiedono al volo. I dolci, i giochi, gli stand dei coriandoli completano la festa. Dentro la quale c’è però spazio anche per chi si diverte più a sdraiarsi sull’erba o a tirare due calci al pallone. Un Carnevale «democratico», dove tutto è possibile: a due passi dal traffico ma protetto da una robusta rete metallica. E dove non arriva lei, arrivano i due uomini ragno: lì di vedetta sul trenino