Festival di Sanremo, raddoppiano gli artisti "aretini"

Per il duetto arriva dalla Woodworm il duo che fece il pieno al Mengo. Rancore super favorito della critica. Notte di festa amaranto in riviera

La rappresentante di lista

La rappresentante di lista

Arezzpo, 23 gennaio 2020 - La Woodworm non lascia ma raddoppia. Lì, a Sanremo, la città del festival ma anche delle sale giochi, si prepara a colorare di amaranto il tavolo verde delle scommesse. L’etichetta aretina,la grande rivelazione dell’edizione 2019, si candida ad un posto da protagonista anche per quella 2020, la festa dei 70 anni. Ieri i suoi artisti in scena sono raddoppiati: anzi, triplicati.

Nella notte dei duetti ci sarà anche «La Rappresentante di lista»: il duo, che a luglio aveva fatto il botto al Mengo, avrebbe potuto essere anche in gara. Ma la selezione non li ha premiati, anche se forse qualcuno ora si sta pentendo di non averli scelti al posto dei concorrenti un po’ discussi. Ma poco male: Woodworm fa gioco di squadra. E per i duetti ripropone proprio il tandem di artisti: Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, lei la voce e lui polistrumentista che spazia dal guitalele alla chitarra, dalla fisarmonica al sassofono.

Saranno fianco a fianco con Rancore, il rapper su cui la Woodworm punta tutto. Un anno fa premio della critica in tandem con Daniele Silvestri, stavolta «eletto» da tutti i critici. Il suo pezzo «Eden» ha messo d’accordo i giornalisti del settore. Rispetto al resto del mondo, le grandi «penne» hanno una priorità. la possibilità di ascoltare i pezzi in largo anticipo, per preparare il terreno al festival.

Nel giro di pochi giorni sono cominciati a volare voti e votacci, alcuni bocciati come neanche succedeva a Franti nel libro «Cuore». Rancore viaggia tra l’otto e il dieci, primo rapper «secchione», in un regno che somiglia parecchio all’Eden. Complicato che un rapper vinca il festival, anche se quest’anno ci sarà una serata con il voto monopolizzato dall’orchestra, che dell’artista è innamorata dall’anno scorso. Però un possibile bis della critica potrebbe essere nel’aria e per la Woodworm sarebbe oro. La squadra intanto si prepara allo sbarco a Sanremo. Il 25ci sarà la prova dei duetti.

Non sul pezzo in concorso ma su «Luce», la canzone straordinaria scritta da Zucchero e portata al successo da Elisa. Pare che proprio Fornaciari fosse in ballo per affiancare il rapper ma si sa, non è innamoratissimo di Sanremo. In compenso ci sarà «La Rappresentante di Lista» e ci sarà Dardust, al’anagrafe Dario Faini, pianista e autore di testi per mezzo mondo della musica italiana.

Musica che ormai deve fare i conti con la Woodworm. Un’ottantina di dischi già usciti, una scuderia di 15 gruppi, una crescita costante. E a Sanremo il sabato finale non sarà solo quello dell’annuncio del vincitore ma anche di una festa aretina sulla riviera. Un ristorante preso pari pari, «smontato» e trasformato nel teatro di una notte di musica. «E’ una tradizione – spiega Marco Gallorini, uno dei responsabili dell’etichetta – che abbiamo adottato dall’anno scorso. Allora c’era Pau a mettere dischi e fare il djset».

Quest’anno vedremo. Intanto l’avventura parte. Con possibili sorprese. «Ci piacerebbe portare di nuovo Arezzo a Sanremo». Loro,è chiaro, uno staff di otto persone mobilitato. Ma anche un’idea vincente: un anno fa erano stati gli sbandieratori a conquistare il palco e la città, in una sorta di red carpet in maschera. Stavolta? Partono le scommesse. Non è forse Sanremo la città della canzone e del gioco?