Dalla guerra alla vita nel video del nuovo disco dei Kabila

Esce il 15 giugno il singolo Life is goin'on girato a Homs la città siriana devastata dai bombardamenti

Kabila

Kabila

di SILVIA BARDI

Arezzo 12 giugno 2018 - HOMS è una città devastata  dalla guerra. Sono partiti da lì i primi bombardamenti che stanno distruggendo la Siria. Una città simbolo di distruzione  e morte, una città simbolo di tutti i conflitti. E proprio a Homs è stato girato il video del brano “Life’s goin on” del nuovo album dei Kabila “Life”, vita, in rete dal 15 giugno su YouTube  e Materiali sonori. Sì perché il racconto di questo concept album della band aretina parla di vita che sconfigge la morte, di ricostruzione dopo le bombe, di futuro oltre la guerra e diventa una sintesi per immagini ed emozioni grazie al giovane regista libanese Ibrahim Zeaiter. La terra siriana devastata dalle bombe  Zeaiter la conosce bene. In Siria si era trasferito per studiare medicina a Damasco, poi costretto a interrompere il suo progetto per colpa della guerra che lo porterà in Italia dove si laurea in cinema al Rome University of Fine Arts, mestiere che lo vede girare numerosi documentari tra  Libano e Italia. E nel video c’è la storia di quel ragazzo che in un attimo vede un’esplosione portarsi via tutto, la famiglia, gli affetti, la casa. Tutto sotto le macerie. Può essere la Siria ma anche la Palestina ma anche una città terremotata. Comincia così il racconto per musica e immagini. Un ragazzo che fugge dal dolore, dalla distruzione, dalle ferite, dall’ospedale, dalla paura e sale su una montagna in un viaggio che gli farà incontrare persone con le sue stesse ferite e i suoi stessi dolori, un viaggio di rinascita.  Dalla cima della montagna  vedrà dove viveva e deciderà di tornare: “l’esplosione ha dissolto la mia famiglia, la distruzione ha sepolto la mia casa, con le mie gambe tornerò al mio quartiere e con le mie mani ricostruirò la mia casa perché un mattone rinasce dove una bomba distrugge”. Life is goin’on, appunto, la vita va avanti.

Si sono conosciuti a Roma durante un concerto al circolo Baobab Ibrahim Zeaiter e i Kabila, poi da un nuovo incontro tra il cantante Emad Shuman a Beirut è nato il progetto di collaborare alla realizzazione del video-clip. 

“L’idea di una band che canta in italiano e in arabo mi ha affascinato molto - racconta Ibrahim -  poi la storia raccontata nelle loro canzoni mi ha appassionato, perché la guerra e la sofferenza del popolo della mia terra è un’esperienza che ho vissuto direttamente, in Libano nel 2006 e in Siria, quando ancora studiavo lì”. Un progetto non senza difficoltà: “Ottenere i permessi per andare in Siria non è stato facile e, dopo averli ricevuti, quando avremmo dovuto entrarci, ci hanno fatto tornare indietro alla frontiera. Con pazienza abbiamo riprovato dopo una settimana e siamo finalmente riusciti a passare. Siamo, quindi, arrivati ad una città vicino a Homs: muoversi dentro la città era pericoloso: devastata dalla guerra vi si sentiva ancora l’odore della morte tra le rovine. Raccontare quello che vedi lì non è facile, ma spero che un giorno la pace torni su quella terra e sul suo popolo, che merita la vita”.