Concerti, è la notte di Nada: l'artista apre il tour al Karemaski

Dopo il duetto di Sanremo con Motta e il legame con la Woodworm la cantante ricomincia da Arezzo: il tandem con John Parish

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Arezzo, 8 marzo 2019 - Il suo ultimo disco, uscito a gennaio per Woodworm Label, si chiama ‘È un momento difficile, tesoro’. Il suo tour parte proprio da Arezzo, dal Karemaski. L’appuntamento con Nada è dunque fissato per stasera, alle 22, nel locale di Olmo. Sarà anche un momento difficile, ma le soddisfazioni ultimamente non mancano per la cantante toscana: assieme a Motta a Sanremo ha vinto il premio per il miglior duetto con ‘Dov’è l’Italia’ e l’album sta suscitando ottime reazioni da parte di pubblico e critica.

Sul palco del Karemaski Nada sarà accompagnata da una parte dei Sycamore Age, vale a dire da Francesco Chimenti, Francesco Chimenti, Franco Pratesi e Luca Cherubini Celli ai quali si aggiungerà Stefano Cerisoli. Protagonista della musica italiana, interprete e autrice di classe e sensibilità, Nada ha firmato alcuni dei grandi successi italiani divenuti internazionali. La sua ‘Senza un perché’, ad esempio, è stata recentemente inserita da Paolo Sorrentino all’interno della colonna sonora della serie tv ‘The Young Pope’.

«Ho sempre provato attraverso i miei dischi e i miei libri a cercare di raccontare quello che sento e avverto, sia dentro che fuori di me – spiega Nada – è esattamente da questa disposizione d’animo che è nato «È un momento difficile, tesoro», un’espressione che esprime un malessere ma mi fa sorridere, è sicuramente appropriata a questo disco, al mio sentire, al mio chiedermi se con queste canzoni sono effettivamente riuscita a descrivere bene frammenti di vita e stati d’animo, tanto da riuscire a sintetizzare in un’unica idea le emozioni e i pensieri che in questo ultimo periodo mi hanno profondamente coinvolta».

Dieci canzoni nate da una profonda elaborazione dei momenti ‘di buio’ da cui, misteriosamente, riappaiono i colori. Anche questo nuovo lavoro è stato prodotto da John Parish: «Registrare ancora con lui è stato l’avverarsi di un desiderio che nutrivo dall’ultima volta che avevamo suonato insieme; con amicizia e qualche mail si è trasformato infine in una bellissima realtà.

Ho passato con lui più di un mese in uno studio di registrazione a Bristol, il Playpen, con Marco ‘Quercia’ Tagliola, grande ingegnere del suono, e con amici e musicisti di tutto il mondo. È passato Howe Gelb con cui abbiamo bevuto birra, poi Pete Judge dei Portishead con cui abbiamo bevuto altra birra e che ha suonato la tromba in tre canzoni. E altri amici e amiche. Non mi è mai capitato in tanti anni di finire un disco e di essere soddisfatta fino in fondo. Oggi lo sono...».