Arezzo, 26 giugno 2013 - E' arrivata anche lei. Su un'auto scura, tanto grossa da occupare Borgunto quasi da parte a parte, e mandando avanti il piede destro, uno dei due che hanno cominciato a costruire la sua favola.

La favola di Alice Bellagamba, nomen omen si direbbe, perché la gamba ce l'ha bella davvero. Una favola partita dal piccolo schermo, tra le lacrime e gli applausi di "Amici", la trasmissione Tv che è diventata negli anni una sorta di scorciatoia italiana per il successo.

Una trasmissione dove i cantanti sfondano, in genere con contorno di Festival di Sanremo incluso. E i ballerini unpo' meno o non sempre nel loro campo: uno, tale Stefano, da Amici è diventato il compagno di Belen, finendo per trasformarsi nel re del gossip.

Alice no. Balla e recita. Per ora più che altro sempre nel piccolo schermo. Si è ritrovata a ballare ma nel ruolo scomodissimo di Salomè nello sceneggiato su Maria. Si è trasformat ain agente di polizia di fianco alla PIvetti (Veronica) di "Provaci ancora prof", ha duettato con Terence Hill ma vestito non da prete ma da forestale per "Un passo dal cielo".

Ieri mattina si è affacciata a Borgunto. Na prima di arrivare avev agià modificato il suo profilo su wikipedia, inserendo "Un fantastico viavai" nel curriculum. Il volto ancora non è talmente popolare da trascinare i fans, se non quelli giovanissimi: Gianni Rossi, antiquario di Borgunto, continua tranquillamente a parlare al telefono dietro la vetrina mentre lei lancia un piede, almeno un piede oltre l'ostacolo.

Scende dal sedile di dietro. Da quello davanti sbuca Monica Menchi. Percorso quasi opposto, lei ha fatto  teatro, teatro e teatro. Ne ha fatto tanto, a Pistoia è un piccolo mito. Lo ha fatto da attrice ma lo fa da anni anche come regista e di buon livello. Per lei Arezzo è un bis: perché tra tanto teatro ha avuto una parte anche in "Una sera di ottobre".

Ricordate? Anche lì una bionda  ma esotica (Vanessa Hessler), anche lì lo sfondo di Arezzo: sotto la regia di Vittorio Sindoni, aretino di adozione, un po' come già è il produttore Alessandro Calosci e un po' come sta diventando lo stesso Pieraccioni, a furia di film di successo girati tutti o quasi qui. C'era anche Monica in quello sceneggiato.

Ma la sua vita è il teatro. E così scendendo dall'auto in Borgunto per raggiungere il numero 26 e Palazzo Albergotti in pochi la riconoscono. E restano quasi tutti al telefono, mentre il cinema continua a sfiorare la loro vetrina

 

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Arezzo, 24 giugno 2013 - E' arrivato con la camicia bianca e il pollice alzato per dire che tutto va bene. "Presto che è tardi": e infatti il film procede a velocità di arrembaggio, ora mettendo nel motore anche Enzo Iacchetti.

E' risalito da Piazza Grande, ha visto una Borgunto un po' anomala (da Ztl assoluta a parcheggio dei furgoni del film) e ha infilato il portone di Palazzo Albergotti. Subito riconosciuti: perché in centro abiteranno pure in pochi ma hanno la vista lunga.

Signore che escono fuori, gente che lo indica, lui che saluta. Subito dopo è arrivato Giorgio Panariello, che continua a fare il pendolare tra Firenze e Arezzo. E ora avanti tutta. Perché "presto che è tardi".

Intorno una città alta cantiere. Perché in piazza Grande è in corso lo smontaggio delle tribune e della lizza di terra. E Borgunto passa da Ztl a parcheggio riservato per la troupe. Arrivano tutti con il copione in mano. Come a dimostrare al regista di aver studiato. Come ad affollare questa piccola Cinecittà aretina.

C'è Panariello, c'è Pieraccioni, c'è Iacchetti in camicia bianca. Riprese dalle 9 in poi e una pausa pranzo, con pasti serviti dentro Palazzo Albergotti dal solito catering Lodovichi. E da oggi ricomincia da lì, da Borgunto e da Piazza Grande.

 

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Arezzo, 24 giugno 2013 - Vi eravate dimenticati che Leonardo Pieraccioni sta girando un film ad Arezzo? La febbre della Giostra, si sa, cancella tutto: perfino la febbre del regista, che da qualche giorno se la batte con qualche linea di febbre. Ma mentre il protagonista, tonificato da un weekend al mare, riprende i suoi ciak, oggi dovrebbe essere la giornata di un altro volto decisamente noto, specie in televisione.

E' quello di Enzo Iacchetti, lo storico conduttore di Striscia al fianco di Ezio Greggio. Il comico, e inventore di tanti tormentoni tipo "presto che è tardi", ha una partecipazione straordinaria nel film "Un fantastico via vai", la pellicola che viene girata qui ad Arezzo.

Dunque non una grande parte ma una di quelle che hanno un'impronta nel film e nel futuro trailer. L'attore è atteso oggi in città, dovrebbe trattenersi per una notte e poi ripartire. Mentre intanto il  film si lascia alle spalle le prime tre settimane di riprese ed è quasi alla boa di metà gara, essendo previsto l'intero lavoro per uno spazio di sette settimane.

Dove ce ne andiamo a girare. Per due o tre giorni il set molla gli interni di Sargiano per riportarsi nel centro storico. Infatti riprenderà a lavorare intorno a piazza Grande e in particolare a Borgunto. E' qui che è previsto un altro spazio per interni e non solo: quello di palazzo Albergotti. Che Iacchetti incroci il suo volto e le sue battute sullo sfondo di uno dei luoghi nobiliari dell'Arezzo antica?

 

 

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Arezzo, 18 giugno 2013  - Pieraccioni continua a convivere con qualche linea di febbre (lo conferma anche sul suo sito facebook) ma il filmn va avanti. E adesso aspetta un altro personaggio popolare come Enzo Iacchetti. La sua dovrebbe essere una partecipazione straordinaria, poche riprese e che saranno girate la settimana prossima.

Intanto cast quasi al completo, tornata anche Serena Autieri, mentre Panariello per il momento preferisce fare il pendolare tra Firenze e Arezzo. Dai prossimi giorni inizieranno anche le riprese negli interni, quelli che in un primo momento dovevano essere girati a Roma e ormai hanno trovato sede stabile ad Arezzo, tra una casa di Sargiano e l'ex Accademia dei Costanti.

Ieri le riprese in piazza del Comune, occasione di una visita di cortesta del regista dal sindaco Giuseppe Fanfani.

 

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Arezzo, 17 giugno 2013 - Dopo la pausa del fine settimana, Pieraccioni e tutta la "banda" al completo oggi si sono spostati in piazza della Libertà per continuare le riprese del film. Telecamere e attori stanno girando le scene sotto i "panni tesi" di Icastica. In quello che un tempo era il cuore della città, là dove si stringevano il mondo religioso e quello politico, oggi si incontrano i due "eventi" aretini.  

Osservato da decine di residenti e turisti incuriositi che hanno circondato l'area delle riprese. Nell'occasione Leonardo Pieraccioni ha incontrato il sindaco Giuseppe Fanfani. ''Grazie non solo per aver scelto la nostra citta' - ha detto Fanfani - ma anche per aver deciso di girare l'intero film ad Arezzo. Ci auguriamo un grande successo della pellicola e, conseguentemente, una fortissima promozione della citta'''.

Leonardo Pieraccioni ha confermato l'ottimo rapporto con Arezzo al punto da decidere di girare qui anche le scene di interni. ''Con la collaborazione che ho trovato qui - ha detto Pieraccioni - potrei fare una serie di film''.
 

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Arezzo, 15 giugno - Pieraccioni è febbricitante, forse preso in contropiede dal giugno aretino, freddino quanto basta prima che l'anticiclone Ade si affacciasse in scena. Forse per questo le riprese sono iniziate più tardi del previsto a Sant'Agostino? Forse. O forse no, perché le riprese come il cinema sono fiction.

Certo alla vigilia il regista era corso ai ripari. La sensazione di non stare benissimo e quindi l'arrivo di due farmaciste della Farmacia del Cervo, che una volta era a San Francesco e oggi è a Tortaia. Chiara e Laura sono arrivate, gli hanno misurato la pressione, lo hanno tranquillizzato. E quindi? "Beh, facciamoci una foto". E Pieraccioni avrà pure la pressione bassa ma la faccia nelle foto è sempre disposto a metterla.

E poi ha girato lo stesso, nella terrazza e sulla scalinatiella (per dirla con i napoletanissimi padroni del Mivàdipiù) diventata un angolo nel quale gli universitari del film frescheggiano che è una meraviglia. Peccato che il film debba sempre rincorrere il meteo. Quando il copione prevedeva sole intorno alla banca dove Pieraccioni lavora (all'Informagiovani) grandinava. Ora che si deve frescheggiare sono arrivati i quasi 40 gradi.

E ce ne saranno forse altrettanti stamattina, per le attese riprese sull'autobus, messo a disposizione dalla Tiemme. Che al tempo stesso fornisce anche un conducente, chissà se scelto con un piccolo casting tra il personale interno. Perché su un autobus non si parla al conducente ma su un autobus del cinema è obbligatorio parlare al conducente. O lo vogliamo trasformare in un film muto?

 

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Arezzo, 14 giugno 2013 - Quante comparse entrano in un autobus? Lo sapremo presto, domani mattina. Perché quel giorno "Un fantastico via vai", il film che Pieraccioni sta girando ad Arezzo, sale in autobus.

Un autobus offerto dalla Tiemme, che così si conquista il suo bravo nome nei titoli di coda del film. Pieraccioni abbandonato dalla moglie si ritaglia dieci giorni di vita insieme ad un gruppo di universitari, staccando cellulari e computer? E allora anche gli autobus fanno parte integrante della vita universitaria.

Intanto cambio di programma per oggi. Il set non si è spostato al Prato. "Un fantastico via vai" torna in piazza San'Agostino dalle 10 alle 18. Le scene principali sono state girate all'interno del ristorante Mivà di più, che per l'occasione è stato chiuso a pranzo per poi riaprire questa sera a cena, quando si spegneranno i riflettori e le telecamere verranno riposte dentro i camion. Il locale tornerà nella sua "antica" veste di ristorante, pronto ad ospitare i clienti, tra di loro spesso la stessa troupe di Pieraccioni. 

Ieri è stato il giorno della scuola. Non la scuola media Severi, la scuola più moderna di Arezzo anche se costruita riproponendo in chiave didattica soluzioni tipiche dei migliori carceri americani, e neanche il suo parcheggio di via Alfieri. Ma sempre via Alfieri teatro davanti alle elementari Curina, a due passi dalla Severi. Sono entrate in scena le due gemelline di Subbiano, le "figlie" di PIeraccioni: in attesa che torni mamma Autieri, probabilmente lunedì.

Daria e Sofia Mazzoni si sono presentate con una certa qual sicurezza. Giacchetto di jeans, maglietta arancione sotto, calzoni alla caviglia rossi, zainone pesante bordeaux e scarpe da ginnastica. Scarpe che sono anche l'unico capo a distinguerle un po', con qualche accenno cromatico diverso. Una si mangia le unghie e sembra un po' più riservata, l'altra più espansiva. Ma entrambe brave: Pieraccioni arriva con l'auto e le sale, come fanno i genitori ogni giorno. Alla Curina come alla Severi.

Un set che si arricchisce ogni giorno. Pochi giorni fa Pieraccioni, con il contributo pacato ma sempre incisivo del produttore Alessandro Calosci, si è inventato una nuova scena in via Beccheria. E così ha completato il quadrilatero del centro: San Francesco, via Mazzini, via Madonna del Prato, Piazza Grande, il Prato.

No, se la città alta soffre di certo non è colpa del regista fiorentino. Che tra le pieghe della sua commedia sta disegnando uno "spottone" senza precedenti per la parte più bella e più fragile della nostra città. IL ritorno ci sarà: anche perché, Benigni insegna, poi la resa cinematografica delle nostre strade supera addirittura l'originale.

Una scena se l'è guadagnata anche l'interno del Caffè dei Costanti. Mentre lunedì e martedì saranno i giorni di piazza Sant'Agostino, con il Mivàdipiù pressoché chiuso per due giorni. Cartello? "Chiusi per set in corso".

Set che è entrato sotto la pelle della città. Passano i giorni e la gente ormai l'ha trasformato nel suo svago preferito. I fans, quasi tutti aretini, continuano a crescere. E soprattutto cresce la sintonia con il regista.

"Ehi, tu: fai questa foto e poi...": agita il dito, divertito e beffardo. Poi corre a braccia aperte verso la gente trattenuta a stento dietro la fettuccia bianca e rossa che la contiene a fatica. Sembra quasi gettarsi tra la gente. Risponde a tutto, dialoga con tutti, sorride e scherza come questo fosse teatro che poi, chissà diventerà anche cinema.

Un'iniezione di buonumore, che non frena neanche davanti ai divieti, ai blocchi, agli sguardi terribili dei microfonisti che impongono il silenzio, all'emozione delle comparse chiamate a debuttare non davanti all'occhio della telecamera: ma davanti ad un pubblico compatto. Il pubblico peggiore: amici e parenti, quelli che non ti regalano mai niente. Se non una risata se sbagli.

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11 giugno 2013 - Ora ci sono proprio tutti. Leonardo Pieraccioni si è riunito ai quattro giovani attori con i quali aveva fatto il lancio nazionale a Roma, con tanto di book fotografico. Sono arrivati sia Giuseppe Maggio che David Sef, che si vanno ad unire a Chiara Attalmi e a Marianan Di Martino.

E oggi, davanti alla gente divertita, si sta girando la corsa dai tavoli: il cameriere che con il tovagliolo bianco dà il via, e in quattro a scattare per pagare, anzi per non pagare, il conto. A correre insieme a Pieraccioni proprio Maggio, Sef e la Attalmi. Scattano, da via Mazzini, aggirano un'auto in sosta e si fiondano in vicolo dell'Agania. Sotto il sole, finalmente.

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Arezzo, 11 giugno 2013 - Tovaglie a quadretti rossi. i vecchi fiaschetti rivestiti di paglia, le mezzine, i prodotti tipici. Via Mazzini si mette a tavola. Una tavolata che nel film sembrerà anche più lunga ma che occupa tutto lo spazio davanti all'Agania. E intorno ai tavoli si agitano e lavorano sodo i tecnici.

Il centro torna a perdersi nel film di Pieraccioni, impegnato a trasformare gli scorci della città nel "filmino delle vacanze" di tutti gli aretini, per dirla con lui. Le riprese iniziano la mattina ma i ciak si moltiplicano.

"Oh, ma siete ancora a tavola?": il grido si alza da una delle finestre della via che poi è un vicolo. L'ironia, che anima le vie del centro come in certi libri di Palazzeschi, atterra sui tavoli ma forse soprattutto sulle teste di chi segue il film. Tanti, tantissimi. E a differenza del Prato o in Piazza Grande qui stanno in un angolo, costretti a vedere spesso senza sentire le battute degli attori.

E anche qualche comparsa forse rivede la sua coda infinita per ottenere la parte. Perché qui stanno a sedere invece che in piedi ma il cinema è anche fatica: la fatica dell'attesa, dei tempi morti, del trucco e parrucco che ti risistema mille volte mentre sei a tavola e non mangi, mentre guardi il cameriere ma non ordini, mentre hai sete e non bevi sennò sciupi la scena.

A tavola anche Marianna Di Martino De Cecco. Insieme a Chiara Attalmi, arrivata nel fine settimana, una delle due attrici giovani che affiancano Pieraccioni, coprotagoniste in una trama che si snoda tutta in dieci giorni ma viene girata in cinquanta, quelli delle riprese fatte in città.

Marianna è in avanzato stato di gravidanza, sette mesi tutti, forse qualcosa di più. Il suo pancione è vero e insieme funzionale alla storia. Vita e fiction a braccetto: e chissà se il fidanzato Giulio Berruti verrà a trovarla, un po' come tutti aspettano di veder comparire prima o poi anche Laura Torrisi, la "Moglie bellissima" di Anghiari e soprattutto la compagna bellissima di Pieraccioni.

E oggi si riparte da via Mazzini. Il divieto di sosta e di transito fino a Vicolo Appuntellato corre fino alle 20 di stasera. Altre dieci ore a tavola. O di corsa: Pieraccioni ieri ha provato più volte lo scatto dai tavoli per una gag che riaggancia il film ai Laureati anche se racconta tutt'altra storia.

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Arezzo, 10 giugno 2013 - Se vedete un pancione sul set non è per fiction: è un pancione vero. Ogni tanto il cinema dice la verità e non si affida solo al trucco e parrucco. Una delle attrici è in stato interessante: ma la sua gravidanza è anche funzionale alla storia, la storia di "Un fantastico via vai", il film in corso di preparazione ad Arezzo.

L'attrice è Marianna Di Martino. Nel 2008 sfiorò, ma sfiorò davvero di un soffio, il titolo di Miss Italia. Un po' perchè divisa dalla vincitrice di poche incollature e un po' perchè quella che avrebbe vinto, Miriam Leone oggi conduttrice Rai, era stata eliminata e poi ripescata.

Cose vecchie. Ora Marianna Di Martino (anzi perr l'esattezza Di Martino De Cecco), siciliana come la Leone, ha la passione del cinema. Ha fatto qualcosa in Tv, la più importante "Come un delfino". Ma ha anche seguito un corso nella scuola di recitazione forse più importante del mondo, quella di Lee Strasberg. E Pieraccioni l'ha scelta per il film, uno dei quattro ragazzi con i quali il suo personaggio va a vivere dieci giorni quando la moglie (Serena Autieri) per un equivoco lo caccia di casa.

Marianna è fidanzata con Giulio Berruti, lo stesso che pochi anni fa era stato il protagonista dell'ultima fiction girata ad Arezzo da Vittorio Sindoni, "Una ragazza americana". Con Marianna e non solo il film oggi si insedia in via Mazzini, una delle prime scene decise, sorta di sequel di una scena di culto dei Laureati, la fuga dai tavoli per non pagare il conto: anche se dal finale un po' diverso.

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Arezzo, 9 giugno 2013 - "Miì come m'hanno conciato". Ceccherini appena arrivato lo dice ma basta il costume. Completamente vestito di verde, verde anche la faccia, sbuca da un cespuglio mentre due ragazzi si baciano su una panchina. E intorno centinaia di ragazzi, appostati tra gli alberi ma ad un passo dal set.

"Babbo, voglio quel canino...oh bono bimbo, quel cane è il mio". Panariello irrompe in scena con il golfino arancione e la giacca marrone. Lo spicchio di Prato dietro la Cattedrale è corredato di giochini, tra cui la pesca del peluche con la gru. "Oh, io di gru mi intendo sai".

E inizia il duetto per il quale centinaia di bambini erano stati in coda sotto la pioggia del Corso, quasi un mese fa. A sbaragliare il campo è stato un ragazzino con la faccia sfrontata, si chiama Gabriele Giannotta e i genitori non lo perdono d'occhio un secondo. Fino al ciak, quando a quel punto si ritrova in scena, davanti alla pesca dei peluche, con il babbo del film da una parte e Panariello dall'altra.

"Tiralo su per la bocca". "Oh ma non è mica un luccio". No, è un cane vero. Uscito anche lui da un mini casting e che nel film si chiama addirittura Belfagor.

Panariello ha qualche ruga in più rispetto all'epoca degli spettacoli nei quali metteva in coda migliaia di persone davanti al Centro Affari. Girava qui le prime serate Tv, il pubblico per un ingresso dormiva lì, davanti alla zona industriale.

Panariello è cambiato ma la verve è quella di allora e le sue battute, sotto i capelli folti, bucano la distanza che la produzione mette tra il set e la gente. L'assedio al film continua, un assedio affettuoso ma che a tratti mette in difficoltà le riprese. E così al Prato qualche metro viene lasciato. Ma nessuno si arrende.

"Mamma, sono qui da Panariello" spiega una ragazza al telefono appena uscita da scuola: e fatichi ad immaginare la faccia della mamma di là, sapendola in compagnia del comico. Ci sono bambini, ci sono studenti, ci sono persone di una certa età.

E nel pomeriggio rinserrano i ranghi al Praticino. Un muro di gente, che si affolla nella scalinata che scende dal Prato, che si gode Pieraccioni in bicicletta e quel Panariello dalle rughe più profonde di qualche anno fa. Pieraccioni, come sempre, si divide tra la macchina da presa, il suo ruolo e le foto infinite con i fans. Abbraccia tutti, qualche volta addirittura gli fanno perfino fare la foto, servizio completo.

E oggi arriva il bello. Perché nel set irrompe Ceccherini. L'incontenibile partner di Pieraccioni girerà la sua scena di punta, nel cespuglione di fianco alla statua di Petrarca nel Prato. E' il cespuglio gigante che era stato protetto perfino il giorno dell'arrivo del Papa, essendo considerato uno dei beni ambientali del parco. E oggi è in balìa di Ceccherini, che mimetizzato di foglie e colorato di verde salterà fuori proprio da quel cespuglio.

In una giornata anomala, tutta votata alla città alta. Da una parte il cinema, che continuerà a muoversi tra il Prato, piazza Grande e Borgunto. E dall'altra i vip calati per Icastica, con la Lollobrigida e la Fracci, tra i panni stesi di piazza del Comune e le cascate di libri.