Arezzo, 30 gennaio 2013 - Una sala dei Grandi gremita è stata la cornice per la quindicesima edizione del premio Tagete. Come ormai tradizione, sono stati assegnati i riconoscimenti nelle diverse sezioni in cui si articola il premio, con una novità: il trofeo per il primo classificato è stato disegnato dai ragazzi del liceo artistico Piero della Francesca.

Il premio Tagete quest’anno è stato dedicato al poeta dialettale Alberto Severi, di cui sono stati letti alcuni componimenti. Per quanto riguarda i premi, quello per l’opera omnia è stato assegnato al professor Paolo Nepi. Nella sezione saggistica, invece, si è classificato primo Ferruccio Fabilli con «Chi lavora fa la gobba, chi non lavora fa la robba. La famiglia contadina tra Toscana e Umbria». Al secondo posto si è piazzato «Come nascevano i bambini» di Wanda Bernardini, medaglia di bronzo per Tommaso Regi e «Autopsia della vita di un genio: Guido d’Arezzo». Nella sezione narrativa ha sbancato Spartaco Mencaroni con «Il principe dimenticato. Esilio e ritorno in patria di Uguccio da Casali», piazza d’onore per «Il sogno di Tito» di Silvano Farinelli e al terzo posto «Sempre accesa è la notte» di Paola Bigozzi. Per gli inediti, nella sezione poesie ha vinto Gabriella Paci con «Nebbia», «Il vecchio» di Roberta Rossi Sodi si è aggiudicato il premio per il racconto inedito. Per la poesia inedita giovani è stata premiata Valentina Paggini con «D’inverno un girasole» mentre per il racconto inedito giovani riconoscimento a Marco Rosselli e il suo «Un viaggio sui binari della vita». Per la prima volta premiato anche un brano musicale, «Infinity see» di Massimo Rosselli, eseguito dal vivo con l’hang.